La Concia peggio della Roccella, alla kermesse della Meloni delira di fantomatiche "teorie gender"
Con buona pace per Jacopo Coghe e per le sue isteriche lamentele, la nomina di Paola Concia nel progetto di educazione all'affettività della gioventù metoniana da parte del leghista Valditara andava i n una direzione molto chiara. Infatti tutto fa pensare che quella nomina servisse a illudere l'elettorato che il ministro volesse dare pluralità al progetto affidato anche alla suora amica di Porro e ad una candidata di un Adinolfi che teorizza la sottomissione femmine.
La conferma giunge dal palco della kermesse di Fratelli d'Italia, dove la Concia è intervenuta sul palco di Atreju a dire: "Sono stata definita fascista perché io mi batterò sempre contro tutto questo: le teorie gender che cancellano le donne".
In pratica ha detto tutto ciò che ama dire anche la Roccella. Peccato che la fantomatica "teoria gender" sia una truffa ideologica che fu ideata da un prete indagato per abusi sessuali sui novizi, così come si comprende perché si batté contro al stepchild adoption. Ed oggi la troviamo a sostenere le teorie delle organizzazioni forzanoviste sul fatto che la mancata discriminazione delle persone transessuali sarebbe un attacco alle donne.