L'estenuante propaganda di destra


Ovviamente nessuno mai sostituito la parola "Gesù" con "cucù", anche se ormai sono giorni che destra ripete ossessivamente quella storiella e c'è pure chi ci crede. La verità, infatti, è che in una singola scuola sono state sostituite per intero alcune frasi di alcune canzoni natalizie al fine di eliminare i riferimenti religiosi, com'è giusto che sia dato che la scuola dovrebbe essere laica e non è certamente un luogo di culto.
Ma dato che la destra continua a cercare facili consensi attraverso la sistematica creazione di scontri scoiali, è secondo copione che Lega ed organizzazioni forzanoviste hanno sollevato le loro solite polemiche. D'altronde, che si tratti di imporre crocefissi nelle aule o presepi nelle scuole, per loro la religione è uno strumento identitario che va usato a fini propagandistici per incitare odio contro chi ha altre credenze religiose.

L'impressione è che il Governo Meloni voglia imporci un'Italia senza orgoglio, in cui ogni pretesto sia sistematicamente sfruttato per creare fratture sociali. E così, non stupisce che i loro elettori mischino la loro propaganda, concludendo che lo scopo è quello di cercare di sopraffare l'altro. E così, ci sono sostenitori di Jacopo Coghe che ci spiegano che loro esigono che la loro religione sia imposta nelle scuole e che, in nome di essa, venga negata una sana e laica educazione al rispetto verso quei gay che loro odiano quanto gli islamici:



Buffi, vero? Vanno in giro a dire che esisterebbe un fantomatico "pensiero unico" e poi chiedono che sia punito chi non la pensa come loro. Chiedono contraddittori a chi sostiene le teorie dell'Oms sull'omosessualità e poi non vogliono confrontarsi in chi non aderisce alla loro omofobia. Ed ovviamente vogliono imporre simboli religiosi, quasi non sapessero che farsene di una religione che non può essere usata per istigare odio.
Probabilmente ritenendo che la loro propaganda sia destinata a persone molto stupide, si inventano persino inesistenti nessi tra i corsi di educazione e la difesa della Costituzione da parte di una singola scuola. Poi condiscono il tutto con la solita truffa "gender", qualche manifesto dell'organizzazione fondata dal neofascista che assaltò la sede della Cigl e pur patetiche teorie volte a sostenere che una caratteristica naturale come l'omosessualità o l'identità di genere possano essere "inculcati".
Ma quando la Meloni ripete istericamente che lei pretende di essere ritenuta motivo di "orgoglio" per il paese in virtù di come lei si senta molto brava, si sentirà orgogliosa di avere personaggi simili tra i propri elettori? Perché noi, fossimo in lei, proveremmo vergogna.
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