L'ipocrisia di Salvini sul ricorso alla GpA di Musk
Matteo Salvini ci ha abituato al suo dire tutto e il contrario di tutto secondo convenienza. Prima odiava i meridionali, ora vuole i loro voti. Prima andava per moschee a fare campagna elettorale, ora organizza manifestazioni anti-Islam. Prima la Lega era favorevole al matrimonio egalitario, oggi è un partito palesemente omofobo.
Ospite alla festicciola della Meloni, il leghista ha dapprima fatto finta di non sentire le domande del giornalisti sulla loro celebrazione del riccone statunitense che fa figli con GpA. Evidentemente non sapeva come spiegar perché quello che loro vorrebbero rendere "reato universale" vada bene quando ad accedervi è un eterosessuale bianco di destra. Infatti Rampelli non ha parlato di «figli spacciati per propri» come suo solito e la Roccella non ha citato un presunto «mercato dei bambini» come ama fare. E questo senza voler ricordare quel Mollicone per cui Musk andrebbe ritenuto peggio di un pedofilo.
Davanti all'insistenza dei cronisti, il padano se n'è uscito dicendo che lui non si occupa dei figli degli altri:
Peccato che proponga di renderli illegali, assicurando Jacopo Coghe sulla sua volontà di garantire che quei minori siano resi orfani di genitori in vita. E ci pare si occupasse dei figli altrui quanto dichiarava:
Ovviamente anche la Meloni è restata servilmente zitta, lanciando un attacco alla GpA solo quanto Musk era già ripartito per gli Usa. Ed ogni loro gesto rende legittimo pensare che a loro non freghi nulla della GpA e che il loro unico interesse sia quello di trovare un qualunque pretesto populistico per attaccare i figli delle famiglie gay.
Fossero coerenti con ciò che dicono, oggi Libero avrebbe dovuto titolare: