La signoria Ruiu insiste con la storiella del fantomatico "attacco di matrice terroristica" alla sede della sua lobby forzanovista


Con buona pace per Jacopo Coghe, due scritte su una serranda non sono un "attacco terroristico" e un portacandele privo di innesco non è una "bomba". Il fatto che lui vogliano sostenerlo rischia solo di renderlo, anche se il suo fare vittimismo contro i diritti delle donne pare eccitare molto il pastore evangelico Luigi Carollo:



Se fa ridere il fatto che Luigi Carollo voglia sostenere che l'organizzazione forzanovista di Coghe rappresenterebbe la "civiltà" perché contro i gay e contro i diritti delle donne, al limite del tragicomico è l'articolo firmato dal militante di Fiamma Tricolore che viene finanziato dalla chiesa dei coniugi Carollo, il quale scrive:

A distanza di diversi giorni dal bieco attacco di matrice terroristica sferrato alla sede nazionale di "Pro Vita & Famiglia" vogliamo tenere accesi i riflettori sul tema della libertà di espressione, di pensiero, di credo religioso e di libera informazione in un paese democratico.
Lo facciamo dando voce a Maria Rachele Ruiu, nota ed apprezzata esponente di "Pro Vita & Famiglia", che - dopo aver ricevuto un messaggio di solidarietà dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni - ha detto: "Continueremo la nostra missione a tutela della Vita, della Famiglia e della Libertà Educativa senza paura e a testa alta, sapendo di interpretare i valori della stragrande maggioranza dei cittadini italiani, disgustati dalla foga ideologica e violenta della solita, ipocrita e pericolosa Sinistra radicale".
Parole che lasciano ben poco spazio all'immaginazione ma che sottolineano come sia assolutamente necessario continuare a tenere alta la guardia rispetto alle interferenze che talune associazioni (LGBT, femministe, abortiste, radicali ...) cercano di portare all'interno delle scuole pubbliche italiane.

L'eroina del discepolo di Craollo è quell'ex candidata di Fratelli d'Italia che gestiva un gruppo che andava per scuole a incitare i bambini a praticare sesso non protetto. Ed è indicativo che Rovera sottolinei che la nera signora sia antagonista di donne, gay e minoranze in una guerriglia finalizzata ad imporre il volere di Coghe agli italiani.

E dato che Rovera dice tutto ciò che Coghe gli dice di dire, si inventa che la meloni sarebbe un'eroina perché simpatizza per chi vorrebbe privare le donnea da ogni diritto di scelta, il Pd sarebbe cattivo perché non ritiene che un po' di vernice sostituisca un "attentato terroristico" alla sede dell'organizzazione fondata da quel Roberto Fiore che fu indagato per la strage di Bologna e che guidò l'assalto ai sindacati:

Il fatto più grave, a detta di quanti hanno figli piccoli, resta quello di aver permesso ad un collettivo - nello specifico "NonUnaDiMeno" - di raggiungere la sede di "Pro Vita & Famiglia" e di poterla imbrattare con la vernice e, addirittura, lanciarvi all'interno un ordigno potenzialmente esplosivo.
Molti nostri lettori hanno manifestato preoccupazione per la tenuta democratica del nostro Paese, visto e considerato che il Centro-Sinistra ha fatto assolutamente finta che nulla sia successo.
In questi giorni la DIGOS della Questura di Roma, assieme alla Procura della Repubblica della Capitale, stanno indagando su quanto è accaduto.
L'auspicio dei tanti Italiani che si riconoscono nei principi propagandati da Antonio Brandi, Jacopo Coghe e Maria Rachele Ruiu, è che gli autori del miserabile attentato vengano processati e condannati.

Ovvio, anche noi ci auguriamo che venga chiarito se il portacandele sia stato portato da persone interne all'organizzazione e sarebbe supplicabile si possa capire se le attività di Brandi e Coghe siano da ritenersi compatibili con i nostri valori costituzionali.
Infatti è un po' strano dicano che Salvini faccia bene ad elogiare l'assassino che ha inseguito due ladri per strada, gli ha sparato alle spalle e ha preso a calci i loro cadaveri, ma poi sostengano che la protesista di chi è vittima delle torture alle donne che Coghe propone ispirandosi a Russia e Ungheria non doveva poter urlare cori davanti alla loro sede.
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