L'evangelico Carollo torna a strumentalizzare la religione per istigare oomofobia
Il pastore evangelico Luigi Carollo pare ossessionato dalla sua omofobia. Strenuamente impegnato in un una violenta e deprecabile campagna di istigazione alla discriminazione, pare divertirsi un mondo a usare la religione come strumento di incitamento all'odio. Se in passato invitò i suoi proseliti ad asserire che «i gay sono figli di Satana», oggi li incoraggia a sostenere che i gay sarebbero «cristofobi». E già qui esiste un problema, dato che il pastore sostiene che tutti i gay dovrebbero essere ritenuti responsabili per la scelte di una Diocesi che lui accusa di non essere integralista e retrograda quanto lui, in quello che pare un accostamento privo di fondamento.
Ed ancora peggio è il suo dire che i gay farebbero guerra ai cristiani, dato che quel temine rischia di far sentire legittimati alla violenza quei violenti che sulla sua pagina cercano una legittimazione all'odio.
Inveendo contro gli atei, in una retorica che ricorda molto da vicino quei fondamentalisti islamici che invescarono contro gli infedeli, scrive:
Il riferimento è alla mostra Gratia Plena dell'artista Andrea Saltini organizzata dalla Diocesi nei musei della chiesa di Sant'Ignazio a Carpi e onestata dagli integralisti dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus che dicono di vedere presunti rapporti di sesso orale.
In un evidente attacco alla libertà di espressione, quelli che si divertono a ripetere che Vannacci avrebbe ogni diritto di insultare chi vuole o che l'omofobia dovrebbe essere ritenuta una loro fantomatica "libertà di espressione" non si sono risparmiati da una serie di carnevalate. Oltre al solito "rosario riparatore" che tanto piace ai nemici delle libertà, hanno anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Modena in cui si chiede ai magistrati di indagare l'arcivescovo Erio Castellucci ed ai suoi collaboratori per presunto vilipendio della religione cattolica, bestemmia ed esposizione di immagini blasfeme in luogo sacro.
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