Salvini continua a promettere il suo assordo ponte

La Lega è il partito dei «no». Da quando Salvini ha messo di andare per moschee a dire che lui odiava i meridionali perché non si sente italiano, ha iniziato a dire «no» ai diritti dei gay, ai diritti delle donne, ai diritti dei malati terminali, al contrasto della violenza di genere, alla libertà religiosa, alle tasse per i più ricchi e al rispetto delle regole.
Eppure Salvini si sta pagando con e nostre tasse un tour elettorale in cui racconta che lui sarebbe l'uomo dei sì, perché dice «si» agli evasori fiscali, ai no-vax, a chi non rispetta i limiti di velocità in prossimità degli autovelox e a chi stampa liberi di istigazione all'odio. Ma, soprattutto, vuole spendere milioni di euro in un inutile ponte che lui stesso diceva fosse inutile:

Se è noioso il suo sostenere che bisognerebbe farsi andare bene ogni sua pretesa sulla base dell'odio che lui incita contro le opposizioni, era lui stesso a dire che quel ponte non sarebbe mai servito:

Forse si potrebbe spiegare Savini è sarebbe da stupidi dire si sì a quantunque cosa, senza valutazioni o buonsenso. E di certo non pare furbo volere un ponte cu sui non sono stati fatti studi sul vento o sui terremoti che potrebbero avere luogo in un'area altamente sismica. Inoltre, per ripagarlo servirebbero 100 mila pedaggi al giorno per i prossimi 30 anni, ossia lo stesso numero che viene registrato dall'autostrada A4 tra Milano a Venezia.


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