La Borselli inveisce contro l'antifascismo


Probabilmente Hoara Borselli non si dichiarerà mai antifascista. Ma pare davvero squallido tenti di strumentalizzare le parole di un'antifascista a difesa di Mussolini, ovviamente tacendo su quando nazifascisti lanciavano i bambini in alto e sparavano o quando torturavano a partigiani e gli enucleavano gli occhi con un cucchiaino poi li fucilavano.



Ovviamente quella raccontata dalla Borselli è una storia romanzata. Un’altra versione racconta che a coprire le nudità della Petacci fosse stato un prete, don Pollaoro e una staffetta di nome Piera Barale il cui nome di battaglia era “Carla la bionda”. Da qui l’equivoco che ha fatto attribuire il gesto a Carla Voltolina.
E chissà se la signora Hora ritiene ininfluente che la gente fosse stufa di un dittatore che aveva dissanguato l'Italia, promulgato leggi razziali, ucciso giovani mandandoli in guerra, molte altre "cose buone" prima di essere stato acciuffato travestito da tedesco in viaggio verso la Svizzera...

Secono la Borselli, i partigiani dovrebbero vergognarsi perché chi massacrò i loro figli si ritrovò a mostrare le mutandine. Peccato che il suo finto moralismo paia alquanto surreale, dato che lei le mutandine le mostrava dietro compenso economico in molti suoi film:



Stia tranquilla che ben pochi vorrebbero vedere le mutandine indossate da La Russa. Inoltre è facile lamentarsi di un uomo ucciso se si tacciono le violenze che portarono le sue vittime a un simile epilogo. Evidentemente, alla Borselli va bene solo quando l'omicidio è compiuto da u gioielliere che fredda per strada persone disarmate.
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