Lo squallore dell'evangelico che usa i feti per incitare razzismo
Il pastore evangelico Luigi Carollo chiede leggi liberticide che impongano alle donne un totale divieto all'aborto. Non pare però difficile capire che, se mai riuscisse nel suo intento, tantissime donne sarebbero costrette ad abortire in casa, magari prendendo spunto dal libro della senatrice Roccella in cui si spiegava come abortire gettandosi dalle scale o usando grucce. L'unico obiettivo che Carollo potrebbe raggiungere è dunque quello di garantire molte più donne morte per complicazioni o bimbi nati con gravi problemi derivanti da aborti illegali mal riusciti.
Per questo fa storcere il naso trovarlo a polemizzare su quello che potrebbe essere uno scenario che potrebbe tranquillamente essere diretta conseguenza delle sue pretese:
Curioso è con quanta superficialità il pastore elargisca i suoi giudizi, quasi sognasse di poter essere il primo scagliare una pietra. Ed è altresì interessante non parli mai di "amore per la vita" quando la sua parte politica punisce chi salva naufraghi nel Mediterraneo. Ma ad essere davvero surreale è il testo del suo amico Elia Roveda, il quale punta tutto sul razzismo e dice che i rumeni dovrebbero mettere i feti nei freezer di casa loro.
Nel suoi articolo, il militante di Fiamma Tricolore scrive:
Più volte abbiamo parlato del pochissimo rispetto che negli ultimi decenni si è sviluppato nei confronti della vita. Questa volta siamo a narrare una notizia che fa rabbrividire e ci fa domandare: di un passo così, dove andremo a finire?
Siamo a Borghesiana, zona periferica del sud-est di Roma, dove una coppia di rumeni ha conservato un feto di un bambino di 4 mesi nel congelatore. Sembra la trama di un film dell’orrore ma, purtroppo, non è così. E’ successo davvero!
Dopo i vari punti esclamativi in stile meme per social, inizia a chiarire che il fine del suo articolo ha un chiaro stampo razzista:
La notizia fa davvero rabbrividire. L’essere umano sa essere davvero insensibile e gesti come questo fanno indignare – e non poco – gli italiani.
Roveda crede davvero che chi non è italiano dovrebbe essere insensibile alla notizia? Ma lui, con una certa apatia, non prova neppure a capire cosa potrebbe aver spinto una donna al gesto che lui usa per attaccare i cittadini di origine rumena:
Bisogna dire grazie ai sanitari in servizio presso il “Policlinico Casilino” per aver immediatamente preso contatto con le Forze dell’Ordine per segnalare il fatto che la donna si era presentata presso il Pronto Soccorso con una forte emorragia, sostenendo di non sapere come le fosse venuta.
I medici hanno subito capito che qualcosa non andava e che la donna stava mentendo. Dopo averla visitata in modo accurato i ginecologi “hanno compreso che la perdita di sangue poteva essere stata provocata solamente da un aborto o da un parto prematuro”.
E già qui nasce un problema etico. Perché mai dei sanitari denunciano persone in cerca di cure? Se si fosse trattata di una donna picchiata dal compagno per procurarli un aborto, Rovedo si compiacerebbe di un atteggiamento che suggerirebbe al criminale di far morire la donna anziché rischiare di portarla al pronto soccorso?
A quel punto, Roveda palesa l'intento razzista del suo scritto:
Ancora una volta siamo a parlare di immigrazione criminale e di soggetti che non hanno proprio nessuna intenzione di integrarsi nel nostro Paese.
Ma che c'entra l'integrazione? E dato che la Romania è parte dell'Unione Europea, che dovrebbe c'entrare la fantomatica "immigrazione criminale" di cui ciancia? E non va meglio nel proseguire:
In una Nazione, come l’Italia, in cui basta chiamare il 112 e il Servizio Sanitario Nazionale mette a disposizione – gratuitamente – un’autoambulanza, non si capisce come sia possibile che una donna perda un bambino e lo riponga nel freezer anziché confidare il tutto ad operatori sanitari specializzati.
Se il feto aveva quattro mesi, Roveda dovrebbe sapere che la legge avrebbe vietato l'aborto. E forse pare ignorare che non sempre l'ambulanza è gratuita, anche se non si capisce in che modo il fatto di essere andati autonomamente al pronto soccorso dovrebbe essere una colpa.
Davvero nn si capisce con quale populismo il signor Roveda non si ponga domande sul perché il feto sia stato messo in un freezer, preferendo fare uno scontato discorso razzista.
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