Elezioni. Questa volta Meloni ha deciso di non firmare il manifesto politico di Provita Onlus


In vista delle europee, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha redatto il solito documento che impegna i politici firmatari a farsi promotori della loro agenda. Tra le loro pretese c'è una sistematica promozione dell'omofobia, il divieto al riconoscimento delle famiglie gay, la cancellazione del diritto di scelta delle donne, il contrasto all'uso della contraccezione tra i giovani e un divieto alla pornografia.
Se nel 2019 la signora Giorgia Meloni firmò quel trattato, quest'anno pare abbia deciso di non farlo. E se è vero che le sue politiche contro le famiglie gay o il suo essersi rifiutata di firmare un trattato europeo contro la violenza omofoba parrebbero chiarire in maniera invocabile la sua propensione alla discriminazione, forse ha ritenuto che non fosse per lei vantaggioso associare nuovamente il suo nome a quella organizzazione estremista.
Il nuovo manifesto impegnava i politici eletti «a sostenere i princìpi fondamentali che dovrebbero guidare l'Europa: dalla tutela della vita e della famiglia alla protezione dei più piccoli dall'ipersessualizzazione, dalla pornografia e dall'iperdigitalizzazione, passando per l'opposizione all'aborto, all'utero in affitto, all'ideologia gender, all'agenda LGBTQIA+ e all'ecologismo».
Peccato sia molto opinabile il loro sostenere che a guidare l'Europa dovrebbero essere le loro pretese liberticide e il loro sogno di ridurre i diritti. Ed indicativo che in alcuni trattati chiedano persino di vietare i Pride, sostenendo che si debba negare il diritto di espressione a chi non è contrario a riconoscere i genitori dei bambini nati mediante GpA.
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