Il leghista Pillon inveisce contro gli scout americani, accusandoli di "gender" per la mancata discriminazione delle ragazze


Il leghista Pillon appare alquanto noioso nella sua vuota propaganda omofoba. Confondendo sessismo e omofobia attraverso un ossessivo ricorso alla truffa "gender", oggi si inventa che chi non chiama "boy" le ragazze degli scout americani non sarebbe "capace di riconoscere un maschio da una femmina". Mica come loro, che nominano "uomo dell'anno" la signora che si fa chiamare "il signor presidente".



Da notare è come Pillon schiumi contro chi promette maggior inclusione, ma ometta ogni critica agli scandali citati dall'articolo. Evidentemente pil suo problema è che le ragazze non siano chiamate al maschile, non gli scandali legati abusi sessuali e alla bancarotta.
Probabilmente Pillon ce l'ha a morte con un'associazione che, a seguito delle critiche, ha deciso di abolire le limitazioni che non permettevano a gay e ragazze di poter entrare a far parte dei suoi ranghi, contrariamente a ciò che avviene in praticamente tutti gli altri gruppi scout del mondo. D'altronde l’organizzazione a sede a Irving, nel Texas, dove si considera accettabile sparare per strada ma ci si straccia le vesti se due uomini si amano. E forse Pillon era eccitato da un gruppo che, sino al 2017, era riservato unicamente a uomini.
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