L'insopportabile violenza del pastore Carollo che invita a pregare contro i gay


Il pastore evangelico Luigi Carollo appare di una violenza inaudita nella sua incessante campagna di istigazione all'odio omofobico. Convinto che il dio della sua setta non avrebbe problemi con razzisti e neofascisti, perché a costituire un problema sarebbe solamente chi si ama, promette che la sua chiesa pregherà contro i partecipanti al Pride di Modena in virtù di come lui sostenga che il loro amore costituirebbe "peccato":



Un pastore che prega contro qualcuno parrebbe non aver capito un bel niente della religione che sostiene di professare. E se poi quel pastore si lancia persino nel sostenere che Vannacci sarebbe la risposta alle sue preghiere perché teorico di un presunto "dritto all'odio", quel dubbio parrebbe diventare una certezza.

Il pastore ha anche elargito cuoricini e faccine sorridenti a chi si è accodato al suo post per scrivere insulti, definendo "pagliacci" i gay o paragonando i Pride al "carnevale" :



No, caro signor Francesco, non tornano i "carri allegorici di pagliacci". Scendono in strada persone per bene che rivendicano il sacrosanto diritto di poter vivere le loro vite senza subire le vostre violenze.
Perché se voi non volete essere irrisi per quelle pagliacciate che si vedono nelle vostre chiese, tra persone che dicono di andare in estasi mitica es isterici "amen" urlati a casaccio, abbiate la decenza di avere rispetto per le persone per bene!

In passato Carollo sostenne di aver denunciato chi criticò la sua famiglia. Oggi elogia chi insulta intere vite. Lo saprà cosa diceva Gesù del fare agli altri ciò che non si vuole sia fatto a sé stessi? Perché non è giustizia sociale sapere che lui può calpestare la dignità e l'onore di milioni di persone mentre gli altri devono aver paura di una denuncia se osano dire di aver ritenuto osceno il suo aver scritto messaggi a sostegno dei reati d'odio sul corpo della figlia minorenne al fine di darla in pasto ai gruppi forzanovisti in cambio di un'ospitata televisiva.
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