Anche oggi il pastore Carollo sfotte i gay, irridendo chi è inclusivo e non divisivo

Non c'è giorno in cui il pastore evangelico Luigi Carollo non cerchi un qualche pretesto per insultare i gay. E così, il suo aver appreso solo oggi che il Pride non si chiama più "gay pride" da svariati anni è diventato un pretesto per le sue solite offese gratuite:

Manco ci fosse bisogno di dirlo, anche questa volta il pastore evangelico ha dato falsa testimonianza. Infatti è stato il presidente Obama nel 2009 a includere ufficialmente nel pride month la comunità bisessuale e transgender, cambiando il nome dell’evento nel LGBT Pride Month.

Ma per un pastore che divide le persone sulla base dell'etnia, della sessualità o dell'identità (arrivando persino a sostenere che Vannacci sarebbe una risposta alle sue preghiere), non dev'essere facile capire che esistono persone che preferisco includere piuttosto che escludere. E sinceramente non si. Capisce perché sia convinto che chi è eterosessuale dovrebbe essere necessariamente omofobo solo perché lui è ossessionato dal sostenere che i suoi pruriti sessuali dovrebbero essere ritenuti un merito.

In passato invitò i genitori omofobi a non accettare figli gay, praticamente incoraggiando atteggiamenti che la statistica indica come provata causa di violenze e di suicidi.


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