Fratelli d'Italia attacca il Pride. Cresce l'insofferenza della Meloni verso il diritto di contestazione


L'estrema destra di Giorgia Meloni continua a puntare sull'omofobia. Se loro sostengono che i gay dovrebbero tacere quando il loro Vannacci li definisce "anormali" o quando la loro ministra Roccella tenta di privare da cure mediche gli adolescenti, è contro il diritto di contestazione che chiamano a raccolta i loro hater:



Avrebbero dovuto intonare lodi alla Meloni dopo che lei ha affossato il ddl Zan e ha partecipato al World Congress For Families di Verona dove era ospite chi vuole la pena di morte per gli omosessuali?
E quand'è che la signora Meloni si scuserà per gli insulti omofobi che si odono tra gli inneggiamenti a Hiter e Mussolini nell'inchiesta di Fanpage sulla gioventù meloniana?

A Malan si potrebbe poi spiegare che il ddl Zan non avrebbe mai previsto alcun carcere per un "vaffa". E se i reati d'odio a cui lui ha garantito impunità si fermassero a quello, ci sarebbe da festeggiare. Eppure per loro tutto fa brodo quando si tratta di istigare discriminazione.
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