Il tribunale militare ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata da Vannacci: il leghista rischia il processo per istigazione all'odio

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale militare di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione del procedimento in cui è indagato il generale Roberto Vannacci, accusato di istigazione all'odio razziale per quanto scritto nel suo libro "Il mondo al contrario".
Il giudice ha fissato udienza per il prossimo 25 settembre. Intanto l'avvocato di Vannacci dichiara che quella sarebbe una «decisione che non comprendiamo» perché «la fattispecie contesta non è reato militare».

Ovviamente i leghisti sono già ricorsi al loro proverbiale vittimismo, sostenendo che i loro discorsi d'odio sarebbero essere ritenuti "libertà di opinione" al contrario delle opinioni per cui i loro leader denunciano gli oppositori.

Il leghista ha ottenuto una poltrona da Salvini grazie al suo sostenere che i gsy sarebbero "non normali" e che le persone di colore non meriterebbero la cittadinanza. Ha festeggiato la sua elezione al parlamento europeo inneggiando ai criminali fascisti della Decima Mas, collaborazionisti delle SS che si macchiarono di depredazioni e rastrellamenti:


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