L'integralismo organizzato plaude all'attacco ai diritti delle donne da parte della Meloni


I gruppo fondamentalisti si compiacciono per la prepotenza di Giorgia Meloni, che vorrebbe imporre le sue politiche contro le donne al resto d'Europa. Peccato che, in democrazia, dovrebbe scegliere la maggioranza e non una isolata sovrana che sul tema non parrebbe rappresentare neppure il volere del popolo italiano (che peraltro già si espresse per via referendaria).

In particolare, il gruppo di Riccardo Cascioli si dice eccitato da una signora che non vuole venga garantito il diritto ad un aborto lega e sicuro alle donne:



nell'articolo, spiegano che loro ritengono «distorto» il solo pensare che una donna debba poter poter decidere del suo corpo, perché a loro pare ovvio che le donne vadano costrette con la forza a fare ciò che Cascioli ordina loro. Ed ancora, ricorrendo ad un pruriginoso linguaggio, sostengono che l'Igv sarebbe «un inno alla sublime beltà di poter sopprimere i figli in utero».
Evidentemente loro preferiscono che a morire siano i figli dei migranti, mentre Cascoli va per scuole cattoliche a cercare di convincere i genitori omofobi che l'omosessualità possa essere "curata" attraverso pratiche antiascetiche che sono provata casa di numerosi suicidi.

L'articolo de Il Timone prosegue nel sostenere che i Paesi che concedono libertà di scelta alle donne sarebbero «fari rotti di una civiltà con tendenze suicide». Motivo per cui loro si auspicano che la loro amata Giorgia Meloni possa aiutare chi nega quel diritto:

Ciò che chiedono è che si parli esplicitamente di «preservare e garantire» il diritto all’aborto. E l’Italia? A quanto si capisce da ciò che è filtrato sulla stampa, il nostro paese, guidato dalla sola leader europea ad essere uscita confermata dalle elezioni europee, ha proposto una formulazione del documento più generica, estromettendo l’uso dei termini abortisti più espliciti.

Se è difficile pensare che la vittoria dell'astensionismo e una forte perdita di voti da parte di Fratelli d'Italia dovrebbero essere fonte di "pieni poteri" per la leader dell'estrema destra, chiariscono che loro vorrebbero che la libertà delle donne non sia ritenuto diritto ma una concessione, quindi limitabile e limitata:

La Stampa di oggi titola in modo eloquente «G7, il primo scontro è sull’aborto» e il casus belli è proprio la rimozione del termine “diritto” che era invece presente nel testo di Hiroshima. Il braccio di ferro sarebbe in pieno svolgimento e si tradurrebbe in una accesa negoziazione, se non conflitto vero e proprio, sulla presenza o meno di alcune “parolette brevi” tutt’altro che “sorrise”, quelle che sancirebbero «l’accesso all’aborto sicuro e legale e alle cure post-aborto».
La presidenza italiana non ha inserito alcun riferimento esplicito all’interruzione di gravidanza nella bozza della dichiarazione finale che dovrà essere ratificata da tutti i capi presenti al vertice.

Spiegano poi che la Meloni li fa felici perché vuole imporre una presunta etica confessionale, imponendo le credenze dei cattolici all'intero stato:

A nessuno deve essere sfuggito il peso dell’ospite d’eccezione invitato al summit dal governo Meloni, papa Francesco. Alcune fonti sostengono che proprio la volontà di non urtare la sua sensibilità abbia animato le trattative.
Nondimeno per qualcuno la presidente del governo italiano si starebbe confermando nemica dei diritti civili perché non si schiera a difesa dell’aborto, ma piuttosto del nascituro e delle madri.

La teoria per cui sarebbe per le madri che bisogna costringere al parto le donne che non vogliono figli è un'ideazione di Jacopo Coghe. E si sa che a gestire la propaganda integralista ci sono sempre i soliti nomi. Ed è abbastanza buffo sostengano che loro avrebbero ragione perché lo avrebbe deciso Maurizio Belpietro:

Tutto questo agitarsi intorno al (non) diritto all’aborto non ha, invece, un che di folle ossessione? Come riporta in prima pagina La Verità di oggi, la Meloni è l’unico leader, tra i 7 paesi presenti al vertice, a potersi ritenere pienamente legittimata.

Insomma, mentre la Lega celebra i criminali della Decima che rastrellavano ebrei, la meloni attenta alla libertà di scelta delle donne. Eppure c'è una minoranza che li vota pure.
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