Nicola Porro se ne esce accusando i gay di antisemitismo

Si sa che Nicola Porro sostiene il bombardamento di Gaza, dato che è solito sostenere ogni posizione politica dell'estrema destra. E si sa anche che lui sostiene l'insana accusa di "antisemitismo" verso chi contesta i crimini di guerra di Israele, anche se è ovvio che la religione non c'entri nulla.
Poiché anche i gay sono nel suo mirino, non dovrebbe stupisce che oggi tenti di aizzare gli hater di destar contro il Roma Pride scrivendo:

Nel suo articolo, Porro sostiene che «ieri si sia sfilato contro una fantomatica riduzione dei diritti in Italia». E se definire "sfilata" la parata è tipico gergo dei gruppi neofascisti, fa sorridere che Porro dica che bisogna negare la riduzione dei diritti perpetrato un governo che vuole togliere cure medica ai minorenni trans, vuole rendere orfani i figli ai genitori gay e vuole cancellare la "carriera alias" dalle scuole.

In un racconto palesemente ideologico, Porro scrive:

Più che una piazza per i diritti, quella di ieri sembrava una piazza contro il governo Meloni, pro-Gaza e quindi contro gli israeliani. È quantomeno bizzarro che se sei omosessuale sei ben accetto in quella piazza, ma solo se non sei israeliano. Stessa cosa vale per le femministe: non importa che tu ti batta fermamente per i diritti delle donne, se sei israeliana non sei ben accetta. Allora io mi chiedo: secondo voi i diritti fondamentali sono più negati dal governo Meloni o dai fondamentalisti di tutte le regioni, ma soprattutto quelle islamiche, che oggi affliggono il Medio Oriente? Là impiccano le persone perché omosessuali, ma il problema evidentemente è solo il governo Meloni.

Peccato che le accuse si antisemitismo di Porro siano patetiche, dato che nessuno ha vietato agli israeliani di partecipare al Pride. E non è che se i mussulmani sembrano Pillon nel perpetrare discriminazioni, allora diventa giusto bombardare scuole e ospedali.

Ovviamente Porro ne approfitta per sostenere che i gay non dovrebbero poter rivendicare i loro diritto:

Questa cosa dà anche il senso del fatto che le loro battaglie non siano a difesa dei principi sacrosanti della libertà sessuale, ma siano invece strumentalizzazioni politiche. In Occidente, ognuno di noi può esercitare nel modo migliore la propria libertà sessuale, ma questi rompono le balle al governo Meloni ed escludono dalle loro piazze coloro che invece combattono per i diritti negati in Medio Oriente. Complimenti.

In realtà, in Italia ci sono meno diritti che negli altri Paesi occidentali, dato che i gay non possono sposarsi come altrove, non sono tutelati come altrove e via discorrendo, Negare l'evidenza non fa onore al signor Porro.

Ed è un po' noioso dicano che i gay dovrebbero essere inclusivi, mentre al destra può escludere chiunque non piaccia a Vannacci perché loro sono di destra e dunque la discriminazione sarebbe un loro diritto.


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