Pillon e Coghe torneranno ad abusare del cadavere di Indi Gregory a fini propagandistici


La parrocchia di San Siro a Sanremo ospiterà il leghista Simone Pillon e il portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus per sostenere che il genitore egoista abbia ogni diritto di poter deliberatamente torturare i figli terminali. In un comizio a senso unico, dove si eviterà di spiegare in che modo i giudici i medici inglesi abbiano cercato di tutelare Indi Gregory da quel senatore leghista che voleva farla soffrire sino a quando non sarebbe soffocata nel suo stesso vomito, daranno vita questa roba qui:



Il problema è che il voler abusare propagandisticamente di una minorenne è un atto che non va oltre alla vergogna id quell'atto. Prima id parlare di "dignità della vita umana" bisognerebbe capire cosa Pillon intenda con quel termine: perché se non si preoccupa per i i migranti che vengono lasciato morire in mare e vuole torturare minorenni terminali, il suo concetto di "cita" potrebbe essere molto distante da quello di molto altri. E di certo non è invitando un padre che voleva torturare sua figlia che si otterrà una riposta a cosa dovrebbe essere ritenuto "vita" secondo l'ideologia dell'ex senatore leghista.

Da notare è anche una locandina che riporta il nome sbagliato della bimba, che si chiama Indi e non "Indy". E lo stesso Pillon usa Iacopo al posto di "Jacopo", quasi volesse aderire alla teoria di Vannacci sul fatto che bisognerebbe mettere la bando le lettere che i leghisti non ritengono facciano parte dell'alfabeto italiano.
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