Twitter rimuove il post omofobo di Pillon. Il leghista scrive a Musk per rivendicare "libertà" di insulti
Il leghista Pillon ha scritto un messaggio ad Elon Musk, sostenendo di essere stato reso vittima di censura perché Twitter avrebbe rimosso dai territori europei l'osceno post in cui lui definiva «fr*ci» e «disgostosi» i due ragazzi gay che compaiono nel nuovo spot di Idealista.
Ricorrendo ai suoi soliti insulti e alle sue solite offese gratuite, il leghista promise che lui avrebbe pretesto la censura dello spot da imprecisate «autorità preposte», asserendo che «i bambini hanno il diritto di crescere senza frociaggine».
Nella sua missiva all'amico di Salvini che fa figli con madri surrogate, il leghista Pillon ha tentato di sostenere che il suo evidente hate speech andrebbe ritenuto libertà:
Il post che Pillon sostiene sarebbe espressione di "libertà" era il seguente:
Con buona pace per Pillon, il fatto che lui sia così omofobo da non accettare di poter vedere due ragazzi che si baciano in prima serata non una motivazione sufficiente a giustificare il suo linguaggio violento ed offensivo, basato sull'uso di termini omofobi e sul tirare in ballo i bsmbini. Ed è evidente che la sua "libertà" finisca nel momento stesso in cui la sua prepotenza è finalizzata ad ostacolare la libertà altrui.
Curiosa è anche la sua teoria liberticida, incentrata sul sotenenre che andrebbe "scacciato" chi non la pensa come lui e che andrebbe ritenuto "censore" chi non subisce in silenzio le sue offese. Peccato che sarebbe bastata la decenza a far ritenere intollerabile il suo tweet.
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