Vannacci è ormai noioso nel suo scontato attacco ai Pride


Ormai il generale Vannacci ripete sempre le stesse cose. Basando le sue invettive su quelli che appaiono meri stereotipi, il leghista ha attaccato il Pride asserendo: «Quello che critico è l'ostentazione esibizionista di questo gusto, che spesso tende a prevaricare quello che invece è il buonsenso della maggioranza. Il gay Pride? Se vogliono fare una sfilata per Roma o per Torino, la facciano. Ci sarebbe da chiedersi perché si vogliono mettere in mostra. Il gay Pride dice di rivendicare dei diritti, ma anche su questo bisognerebbe discutere. I diritti non sono differenziati, i diritti sono per tutti. Non esistono i diritti per i gay, i diritti per gli eterosessuali, i diritti per i biondi, per i mori, per quelli con gli occhi azzurri: esistono i diritti per le persone. È un esibizionismo».
Peccato che Vannacci faccia esibizionismo delle sue simpatie per i rastrellatori fascisti della Decima. Ed erano puri esibizionismo anche le parate militari a cui lui presenziava, che di certo non erano una festa per i diritti umani come i Pride. E se i diritti fossero per tutti, perché lui può sposare e chi vuole mentre il medesimo diritto è negato ai gay solo perché lui dice non siano maggioranza?
Non meno noioso è il suo dire che il fatto che i gay non si nascondano per compiacere gli omofobi sarebbe "esibizionismo", sostenendo che una imprecisata "maggioranza" mostrerebbe "buonsenso" limonando in pubblico con ragazze che suscitano il suo interesse sessuale.
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