De Carli continua a insultare i gay


Mirko De Carli sarà fieramente omofobo e amerà anche sostenere che dalle sue ostentate pulsioni sessuali dovrebbero derivare privilegi sociali ed economici esclusivi, ma la sua ideologia suprematista non pare un motivo sufficiente a legittimarlo a offendere il cristianesimo, tirandolo in ballo per sostenere che chi partecipa ai Pride sarebbe "matto" perché lui dice che quelli dei gay sarebbero "falsi diritti".



In realtà, il fatto che Mirko De Carli si autopercepisca come "cristiano" è un qualcosa che pare molto opinabile, ed è indicativo lui voglia essere ritenuto tale per sostenere che sarebbe in nome di Dio che lui promuove discriminazioni. In particolare, sostiene che un fantomatico "dritto naturale" dovrebbe legittimarlo a vietare le libertà personali per imporre il suo pensiero unico:



Secondo De Carli, l'omofobo dovrebbe sentirsi legittimato a insultare i gay e fare body-shaming dall'alto del loro far parte del partito di Adinolfi. Ed ovviamente dice che le lesbiche andrebbero in giro nude, anche se poi era il suo Adinolfi che si fece riprendere mentre nuotava nudo in piscina...



Insomma, De Carli sostiene che i pride sarebbero "carnevalate" e che le lesbiche andrebbero "curate" in imprecisate strutture sanitarie pubbliche". Peccato che forse è lui che dovrebbe chiedere aiuto ad un professionista per curare la sua ossessione omofoba.

La situazione non migliora quando De Carli tenta di strumentalizzare gli alluvionati per opporsi a bagni che non separino i maschi dalle femmine:



Al solito, De Carli cerca di far leva sull'egoismo e sul dio denaro per opporsi alla tolleranza, sostenendo che non costruire due bagni separati sia "un costo". Ed ovviamente ci spiega che ciò che non è di suo diretto interesse andrebbe boicottato, perché a lui non interessano i bisogni degli altri.
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