Il giornalista di Libero torna ad attaccare il Vaticano
Elia Roveda, ossia quel militante di Fiamma Tricolore che viene finanziato dalla chiesa evangelica dei coniugi Carollo per promuovere omofobia ed estrema destra, sostiene che il suo sito sia diventato «punto di riferimento di quanti non si sentono rappresentati da Jorge Mario Bergoglio e dal suo bizzarro ministero».
Secondo Roveda, infatti, avrebbe ragione il pastore evangelico Luigi Carollo a sostenere che Dio sia un'entità omofoba, razzista e fan di Vannacci, motivo per cui loro non amano un Papa che non esulta quando un migrante muore in mare o quando Israele bombarda i campi profughi. Quindi, come quel loro amato monsignor Viganò che tentò di derubare il fratello disabile dell'eredità dei genitori, sostengono che il Vaticano vada combattuto a beneficio delle rivendicazioni dell'ultra-destra:
Attingendo a quel solito complottismo che tanto piace all'estrema destra, Roveda cerca di sostenere che tutti condividerebbero i suoi pensieri e che i preti non gli darebbero ragione solo per paura. E così cita tale Andrea Cionci, che ovviamente lavora per Libero:
In un video della durata di pochi minuti, pregno però di argomentazioni, l’autore del “Codice Ratzinger” invita i sacerdoti che ancora non lo hanno fatto ad “uscire fuori” dalla sacrestie sulfuree ove si celebra in unione con l’Antipapa Bergoglio e a “gridare la verità dai tetti”, come consiglia l’Evangelista Matteo al Capitolo 10, versetto 27, del suo Vangelo.
Il dottor Cionci, senza mezzi termini, com’è nel suo stile, rivolgendosi ai sacerdoti afferma: “La situazione è che il Papa Benedetto XVI non ha mai abdicato ma ha annunciato la sua Sede Impedita”.
Insomma, un tizio di Libero avrebbe deciso che un moro sarebbe Papa perché piaceva all'estrema destra. Ed ovviamente viene usato per elogiare quel Viganò che tanto piace ai gruppi neofascisti:
Oggi i Cattolici sono disorientati e, da diversi giorni, lo sono maggiormente per via della scomunica latae sententiae per scisma comminata dal Vaticano a Monsignor Carlo Maria Viganò.
Monsignor Viganò, come dice Cionci, sta dando vita ad una “Chiesa neo-Protestante che rifiuta i Papi del Concilio e quindi scismatica ed eretica”. A detta del neo-scomunicato presule, infatti, Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo I, Papa Giovanni Paolo II e anche Papa Benedetto XVI non sarebbero stati papi legittimi ma modernisti piazzati sul trono di Pietro da non si capisce bene chi.
Sulla base di questi postulati rimane difficile affidarsi alla guida spirituale di Monsignor Viganò che, peraltro, avevamo molto apprezzato durante il “periodo pandemico” in quanto voce di uno che “gridava nel deserto” di un mainstream asservito all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Insomma, Viganò piace perché è un no-vax. E dato che l'estrema destra sta usando i negazionisti no-vax come strumento di destabilizzazione, ritengono che un no-vax fedele a Putin potrebbe rappresentare il loro sogno più proibito.
Roveda inizia cos' a dire che lui ha stabilito che Bergogno vada odiato perché lui dice abbiano ragione i gruppi neofascisti a non accettare alcun papa dopo il Concilio Vaticano II:
L’antipapato di Bergoglio verrà studiato dalle future generazioni e, sicuramente, è destinato a lasciare profonde e sanguinolente ferite nel Popolo di Dio in pellegrinaggio sulla terra.
La missione profetica che il dottor Cionci sta portando avanti da alcuni anni, l’inchiesta giornalistica che ne è scaturita, il best-seller “Codice Ratzinger” che riempie le sale conferenze, ne sono la prova. I Cattolici vogliono risposte, meritano di sapere che cosa sta succedendo fra Casa Santa Marta e la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Il mainstream dell’informazione parla solo e soltanto di quanto Jorge Mario Bergoglio sia umile, dimesso, sofferente, vittima di attacchi degli oppositori, … ma non dice mai che tra i Papi del post-Concilio Vaticano II è stato quello che ha usato maggiormente la potente arma della scomunica.
Ed ovviamente si lamenta che abbia scomunicato gli idolo dei gruppi neofascisti:
Ha fatto così con don Alessandro Maria Minutella, don Enrico Bernasconi, don Ramon Guidetti, Monsignor Carlo Maria Viganò e – statene certi – a breve lo farà anche con altri.
Insomma, tutto fa brodo per alimentare divisione e odio.
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