Il leghista Pillon torna ad attaccare Mattarella


Con tutto il rispetto, potremmo suggerire al leghista Pillon un corso di comprensione del testo, anche se normalmente è una cosa che gli altri imparano alle elementari. Nel suo ennesimo attacco al Presidente della Repubblica, scrive:



Forse non ricordiamo noi, ma quando mai avrebbe governato la sinistra? Pillon sta forse parlando di quel governo che includeva la Lega?
E davvero a lui risulta che un fantomatico "governo di sinistra" si approvasse da solo tutte le leggi che voleva e proponesse di dare poteri assoluti alla loro premier? E quando mai un altro governo avrebbe impiegato tutte le sue energie in una sistematica propaganda e in un sistematico attacco alle opposizioni, dopo quello fascista? Non sarà che gli altri hanno sempre rispettato il ruolo delle opposizioni, contrariamente a quello della signora che vuole il premierato per ottenere pieni poteri?

Il passaggio che ha irritato Pillon è questo:

La democrazia come forma di governo non basta a garantire in misura completa la tutela dei diritti e delle libertà: essa può essere distorta e violentata nella pretesa di beni superiori o utilità comuni. Il Novecento ce lo ricorda e ammonisce. Anche da questo si è fatta strada l’idea di una suprema Corte Costituzionale. Tosato contestò l’assunto di Rousseau, in base al quale la volontà generale non poteva trovare limiti di alcun genere nelle leggi, perché la volontà popolare poteva cambiare qualunque norma o regola. Lo fece con parole molto nette: “Noi sappiamo tutti ormai che la presunta volontà generale non è in realtà che la volontà di una maggioranza e che la volontà di una maggioranza, che si considera come rappresentativa della volontà di tutto il popolo può essere, come spesso si è dimostrata, più ingiusta e più oppressiva che non la volontà di un principe”. Un fermo no, quindi, all’assolutismo di Stato, a un’autorità senza limite, potenzialmente prevaricatrice.
La coscienza dei limiti è un fattore imprescindibile di leale e irrinunziabile vitalità democratica.

Per Pillon, quelle parole sarebbero una minaccia ai progetti della destra?
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