Salvini ha deciso che il ponte non sarà patrimonio Unesco, altrimenti la Lega non potrà cementificare l'area


Il ministro Salvini ha deciso di non permettere che il Ponte di Calusco potesse essere reso patrimonio dell'Unesco, perché ciò avrebbe comportato vincoli paesagistici che non gli avrebbero permesso di poter deturpare l'Adda con la costruzione di un nuovo viadotto a pochi metri dal capolavoro che viene riconosciuto come uno dei simboli dell'archeologia industriale italiana.
Lo storico ponte, costruito tra il 1887 e il 1889, ha una struttura che ricorda la Torre Eiffel.

Gli ex sindaci Valter Motta e
Renzo Rotta commentano:

La candidatura a sito UNESCO del ponte di Paderno è stata cancellata da Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture (con delega immagino alle candidature Siti UNESCO) in una riunione tenutasi ieri in regione Lombardia alla presenza di RFI, delle provincie e del Sindaco di Paderno. Calusco era presente con un delegato del sindaco.
Al rappresentante di Calusco non è parso vero di lanciare immediatamente la proposta di sciogliere la convenzione tra i due comuni volta appunto a gestire assieme la candidatura.
Mi sembra evidente la soddisfazione, in parte della amministrazione caluschese a questa notizia: “finalmente si potrà continuare a fare l'uso che ci pare del nostro territorio senza vincoli, orpelli o inutili quanto dannosi eccessi di tutela”.
Immagino invece, e condivido, la delusione in quella parte dell'amministrazione e della popolazione caluschese che in questo progetto ci credeva e che, come a Paderno, ha investito tempo e denaro oramai da diversi anni.
Cercheremo di capire come la sparata del Ministro Salvini si concretizzi in atti formali e quali strade potranno comunque essere intraprese. Ad esempio, la candidatura transazionale potrà andare avanti senza il ponte di Paderno oppure anche per le altre tre nazioni coinvolte si prospetta uno stop?
E qualora, la candidatura transnazionale andasse avanti, sarà possibile per noi rientrare dalla finestra, magari più tardi, visto che ci sbattono fuori dalla porta?
Mi preme sottolineare anche un altro aspetto. Ma davvero qualcuno pensa, o pensava, che la candidatura UNESCO fosse un insormontabile ostacolo per la realizzazione di una nuova interconnessione attraverso l’Adda?
Non mi risulta che nessuno, certo non noi, ha sollevato la candidatura UNESCO come pretesto per non fare le opere che servono. La tutela del territorio però è, e resta, prioritaria con o senza l'UNESCO.
Il vero problema è, e resta, nelle mani di Regione Lombardia: che progetti e quanti soldi è disposta a mettere sul tavolo per risolvere i problemi della viabilità meratese che con le nuove infrastrutture è destinata al collasso?
Mi auguro che le istanze dei sindaci di Paderno e del meratese vengano ascoltati attentamente ai tavoli che l'assessore Regionale ai trasporti Terzi ha promesso di istituire. Con l'augurio però che non si continui ad andare avanti come si è fatto fin ora. Dove cioè le discussioni e le decisioni vengono prese su alcuni tavoli privati, tra amici, e poi vengano semplicemente “comunicate” a quei signornò dei meratesi. Perché continuando così, la diffidenza verso questi tavoli non potrà che continuare.

Il nuovo ponte dovrà far transitare fino 14mila veicoli al giorno, rispetto ai 5.700 attuali. Ospiterà anche la linea ferroviaria che oggi passa dal ponte di Calusco, portando i treni dagli attuali 40 a 68.
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