Salvini, Pillon e Sasso vanno all'attacco dell'atleta "trans"


Il leghista Salvini ha attaccato la partecipazione di una atleta "trans" alle olimpiadi, sostenendo che si ingiusto che una italiana sia chiamata a confrontarsi con avversarie che hanno tutte la carte in regola per competere con le donne. Nel caso specifico, poi, l'atleta non sarebbe neppure "trans" in quanto donna che soffre di una patologia che gli provoca un'eccessiva produzione di testoterone.
Appellandosi a quel fantomatico "woke" che il suo Trump ama citare a casaccio e menzionando il titolo del libro razzista del suo Vannacci, scrive:



Quindi, mentre in Italia regna il caos dei treni e milioni di pendolari sono stati abbandonati a sé stessi, il ministro dei trasporti si occupa dei genitali delle atlete olimpiche e incoraggia gli omofobi a dare libero sfogo alla discriminazione?
Salvini è proprio sicuro che venga pagato profumatamente per questo e non per far sì che le ferrovie italiane non siano da terzo mondo?

Ma forse la propaganda viene prima del dovere, anche perché l'elettore leghista medio è composto da personaggi come questo:



Ovviamente anche il leghista Pillon di è scagliato contro l'atleta, parlandone al maschile per essere certo di risultare offensivo:



In quella sua abitudine a ripetere sempre le stesse cose, sostiene che l'Italia dovrebbe immediatamente ritirarsi dai giochi perché i filo-russi odiano Macron e lui odia i gay.

Dato a destra dicono tutti quello che gli viene detto di dire, anche il leghista Rossano Sasso cerca di fomentare odio. Premettendo che lui non ha ancora capito che quella vista durante la cerimonia di inaugurazione non era l'ultima cena, scrive:



Secondo l'esponente della destra no-vax, chi accetta le decisioni degli scienziati riguardo alla legittimità della partecipazione dell'atleta trans starebbe mettendo in "discussione anche la scienza".

Ovviamente dice che la discriminazione è cosa bella e buona e che lui ritiene che "nel nome di una sedicente inclusività si è superato il limite della decenza". In realtà, ia noi pare che la decenza sia stata superata quando i leghisti hanno visto un tizio con la pelle blu e dell'uva in testa ed abbiano iniziato a sbattere che qualcuno avrebbe offeso il dio di chi poi esulta ogni volta che un barcone di migranti naufraga nel Mediterraneo.

Ovviamente il leghista sostiene anche che dovrebbe vergognarsi chi non discrimina e inizia a parlare delle donne al maschile, dicendo che lui esprimerebbe "solidarietà a tutte le atlete costrette a combattere contro uomini, nel nome della follia ideologica woke della sinistra".
Volevate forse non inserisse la parola "woke" per fare felice quel loro Trump che agita la Bibbia mentre corrompe prostitute con cui tradisce la moglie incinta?

Secondo copione, anche i giornali del leghista Angelucci hanno spalleggiato Salvini nel tentativo di fomentare gli omofobi, scimmiottando Pillon in quella loro abitudine a parlare al maschile delle donne con l'evidente intento di mancare loro di rispetto, in barba ai codici deontologici:



Naturalmente anche i giornali del leghista Angelucci cercano di usare il termine "woke". D'altronde bisogna spaventare gli ignoranti se si vuole creare un nuovo falso nemico che sia più gradito a Trump dopo gli anni di propaganda incentrati sulla truffa "gender":



Al momento le regole prevedono che chiunque superi la transizione da uomo a donna dopo i 12 anni non possa partecipare alla gare femminili, visto che la pubertà gli fornirebbe un vantaggio ingiusto nei confronti delle atlete donne. Ed è quindi palese che in quel caso quel vantaggio non esista, ma forse odiare è più facile che far arrivare in orario i treni...
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