Giorgia Meloni va dietro a Salvini nell'attaccare la pugile algerina


La premier Giorgia Meloni è andata dietro a Salvini nel sostenere che sarebbe stato iniquo far competere una atleta italiana con una donna algerina che è stata più volte battuta da altre donne.
E già qui qualcosa non torna, dato che se Imane Khelif fosse davvero avvantaggiata come sostiene l'estrema destra, non si capirebbe perché altre donne siano tranquillamente riuscite a batterla.
E mentre Comitato olimpico algerino ha presentato un reclamo formale al Comitato Olimpico Internazionale, denunciando «molestie mediatiche» nei confronti della pugile Imane Khelif, la premier italiana getta benzina sul fuoco:



La signora Lara ben chiarisce l'odio di una destra che vomita odio contro questioni che non hanno manco compreso. Perché il suo citare gli slogan di Pillon, volti a sostenere che andrebbero discriminate le donne trans a cui non sia sta stata perpetrata la sterilizzazione, pare avere ben pochi nessi con una donna nata con vagina e utero che lei definisce "uomo" perché lo dice Salvini contro ogni evidenza scientifica:



Ovviamente anche i leghisti insistono nel voler negare che Angela Carini ha semplicemente perso contro un'avversaria battute da altre donne, inventandosi una retorica tutta loro incentrata sulla mistificazione della verità:





Non poteva mancare il rancoroso commento di Jacopo Coghe, che con la sua Provita Onlus tanto si è adoperato per chiedere la sistematica discriminazione di chiunque non risulti conforme al loro modello di femminilità:



Noioso è anche quel loro tentativo di usare il nazionalismo come strumento di incitamento all'odio, dato che anche un cretino capirebbe che la loro campagna d'odio è stata antagonista alla prestazioen dell'atleta italiana.
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