Il delirio di Max Del Papa onora i saccheggiatori inglesi e insulta gli atleti olimpici


La destra populista ci ha rovinato le Olimpiadi con le loro sterili polemiche. Dato che bisognava denigrare la Francia perché Salvini odia Macron, per giorni hanno urlato che non era ombra di dubbio che un tizio blu con dell'uva in testa fosse Gesù. Hanno poi rotto le scatole perché i keti di cartone andavano bene a Tokyo, ma erano diventati indigesti una volta arrivati a Parigi. Poi hanno organizzato la più violenta e aberrante campagna d'odio contro un atleta "trans", che non era trans ma che loro spacciavano per tale perché glielo aveva chiesto Putin.
Dopo giorni di degrado, Max Del papa pubblica un osceno articolo in cui si dice che lui ha deciso che le olimpiadi abbiano fatto schifo perché lui si è lamentato di tutto:



Sotto una fotografia di Macron, evidentemente scelta per chiarire chi è che devono diffamare per asservire ai bisogno propagandistici del governo Meloni, scrive:

La Narrazione ha distorto anche questi giochi olimpici: una sorta di rabbia rognosa, di polemica delirante, da social, li ha coperti amputando l’epos, cacciando Omero per lasciare il posto ai cantori del woke, ossia di quello che non c’è. Gli stessi atleti ne sono usciti mortificati, atleti senza storie da raccontare, senza risvolti eroici, patetici o commoventi. Anche loro inzuppati nella logica non binaria e arida del corredo cromosomico, del testosterone, delle maschere per lanciare un peso, del “datemi del loro perché io sono moltitudini”: ma se poi “vincono”, quante medaglie gli vanno date?

Ma non l'ha capito che le polemiche deliranti erano le loro? Che erano loro a guardare il colore della pelle delle atlete anziché la loro bravura? Erano loro a voler frugare nelle mutandine delle ragazzine? E chi l'ha detto che gli atleti non potranno raccontare nulla?

Davanti ad una olimpiade, Del Papa ancora pensa alle mutandine di Imane Khelif e viene a lamentarsi che lui non ha visto sport? Mica è colpa nostra se è ossessionato dalla volontà di servire Putin e ancora scrive stupidaggini che offendono la dignità della pugile algerina:

Al posto dell’immaginazione, il trionfo rancoroso delle atlete ipersex, qualsiasi cosa voglia dire, ossia niente, che, non paghe, passano all’incasso delle denunce ritenendosi soggetto di bullismo siccome il mondo si è chiesto la loro autentica natura.

Irridere una vittima di bullismo chiarisce in quale degrado valoriale navighi Del Papa, al quale auguriamo di essere denunciato, processato e condannato per la sua violenza.

Arriva poi il delirio no-vax. dove Del Papa cerca di sostenere che Tamberi non avrebbe vinto perché vaccinato:

Narrazione è bugia, bugia è stupidità, stupidità è ottundimento e ipocrisia: per il forfait degli atleti italiani più attesi, Tamberi e Sinner, l’informazione pagliaccesca trova di che invertire i rapporti causa effetto: “Sono malati perché troppo magri”. Ma se io provo ad avanzare una correlazione, anche sulla base della mia esperienza personale, se ricordo che Tamberi era testimonial governativo dei vaccini e invitava i più giovani a dosarsi senza limite, subito parte il troll piddino a ricordarmi che devo tacere, morire, e minaccia di farmi arrestare come in Inghilterra.

Sostenuto chi ha istigato aggressioni e saccheggi diffondendo fake-news, inizia a dire che lui si sente offeso da chi non è razzista:

Queste Olimpiadi poco o per niente sportive, stritolate dai cerchi inanellati degli affari, del perbenismo gesuitico del politicamente corretto, dell’ideologia inclusiva che è la più razzista e meschina, della finanza totale, lasciano la percezione di un punto e a capo oltre il quale sta il nulla; il nulla delle democrazie capitaliste divorate dalla troppa tolleranza e dalla scemenza, il nulla di ogni punto fermo e di qualsiasi sicurezza e retaggio cui aggrapparsi. Il nulla di una grande incognita, di una società globale omogeneizzata, frollita, svirilizzata, con gli atleti che piagnucolano, che si consolano per un podio mancato, che citano malissimo il De Coubertine dell’importante è partecipare, che si vergognano della loro rabbia agonistica, confortati da una informazione cialtronesca scatenata nel celebrare la rabbia androgina di combattenti che senza scrupolo spaccano la faccia ad avversarie troppo deboli, troppo femmine, e se ne vantano.

Detto da un tale che probabilmente non vincerebbe manco il torneino di bocce, fa veramente schifo. Ed è indecente si dica che atleti che si sino guadagnati un posto alle olimpiadi dovrebbero vergognarsi se non vincono.
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