Il Secolo d'Italia continua a fare da megafono alla propaganda russa


Il Secolo d'Italia, ossia il giornale di riferimento del partito di Giorgia Meloni, continua ad offrirsi come megafono della propaganda russa. Da giorni cerca di sostenere che le donne che soffrono di problemi ormonali andrebbero considerati "uomini", anche se donne, perché a stabilirlo sarebbe stata un'organizzazione di proprietà di un patriarca russo considerato molto vicino a Putin:



Sinceramente non si capisce perché la destra italiana sia così interessata ad ottenere la discriminazione di due atlete, che peraltro manco sono invincibili dato che la loro storia racconta che e tante altre donne le abbiano tranquillamente battute. E neppure si capisce perché siano così ossessionati dal sostenere che il comitato olimpico andrebbe accusato di non discriminare quanto farebbe la Russia del loro amato Putin.

Nei giorni scorsi, la Iba si era offerta di pagare Angela Carini come ricompensa ad un ritito che era risultato molto utile ai loro scopi propagandistici.
A capo dell'Iba c'è Umar Kremlev, amico personale di Putin, che da ggiovane ha praticato pugilato per poi ritirarsi a soli 19 anni. Ha costruito la sua fortuna economica nei settori dell’edilizia e della sicurezza, per poi fondare una sua compagnia di taxi. L’oligarca russo è anche membro dell’Ordine di San Giorgio, la più alta onorificenza militare della Federazione Russa.
Alla vigilia delle Olimpiadi 2024 di Parigi, Kremlev dichiarò: “I Giochi di Parigi rappresentano una sodomia, sono la distruzione dei valori tradizionali in tutto il mondo e Thomas Bach (presidente del Cio, ndr) ne è responsabile“.
Il partito di Giorgia Meloni parrebbe intenzionato ad aiutarlo a sostenere quella propaganda contro l'Occidente.
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