Il Secolo d'Italia insiste nell'incitatare bullismo contro Imane Khelif


Il Secolo d'Italia, in qualità organo di propaganda di Giorgia Meloni, continua ad incitare gli hater di estrema destra contro Imane Khelif attraverso insulti gratuiti che ben sottolineano il loro degrado morale.



Lo sapranno che quello era un incontro di boxe e non una gara di bellezza? E non sarà che una donna ha ogni diritto di poter andare dal parrucchiere senza subire le molestie di un giornalaccio che vuole difendere le molestie di Trump e di Musk alle ragazzine?
Da vomito è che a scrivere quelle oscenità sia stata una donna, ossia tale Monica Pucci. Evidentemente intenzionata a denigrare le donne pur di sostenere la propaganda russa, inizia a dire che sarebbe "scandalo" aver fatto competere le testimonial del ponte di Salvini con un'altra donna, che lei insiste ad accusare di non essere una vera donna perché lo direbbe un'organizzazione russa finanziata da Gazprom:

Dopo lo scandalo dell'incontro vinto contro l'italiana Angela Carini e la successiva conquista della medaglia, Imane Khelif ha investito tutto proprio sulla sua femminilità, a giudicare dal video postato sul suo profilo Instagram: va dal parrucchiere, attività abituale per le donne di tutto il mondo, e ne esce con un taglio da star di Hollywood, con orecchini, abito a fiori e al collo, ovviamente, la medaglia conquistate nella competizione di boxe femminile. Un modo, quello della pugile algerina Imane Khelif, per mettere a tacere le polemiche, che però non riguardavano la percentuale di rossetto, lacca nei capelli o rimmel sugli occhi, ma del testosterone, ormone maschile, nel suo corpo e se questo la autorizzasse o meno a combattere con donne più fragili di lei.

D'altronde la signora Pucci sadi avere lettori razzisti che odiano Imane Khelif quasi quanto odiano Paola Egonu ed amano Vannacci:

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