Imane Khelif conquista la finale olimpica


Imane Khelif, che da una decina di giorni è vittima di infamie e diffamazione da parte di una destra populista che si è offerta come megafono alla fake news transfobica creata in Russia, ha conquistato la finale nel pugilato femminile, categoria 66 kg.
“Non ho niente da dire a quelli che in questi giorni hanno parlato di me -ha dichiarato Imane a fine incontro- Se non che sono orgogliosa di quello che ho fatto. E sono orgogliosa del mio Paese, l’Algeria, e di tutti gli arabi. Spero di essere alla loro altezza. Io voglio vincere per loro”.

Difesa dal CIO e dalla società italiana di endocrinologia, Imane è stata usata come strumento di propaganda dall’IBU, ossia da un ex organismo pugilistico guidata da patriarca amico di Vladimir Putin, il quale la escluse dai mondiali 2023 millantando test del dna mai effettuati.
La stessa Carini, che Giorgia meloni ha usato per sostenere le fake-news russe, dichiara di aver subito pressioni dall’IBU affinché si ritirasse dall'incontro con la Khelif.
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