Nicola Porro pare ormai lo stalker ufficiale di Valentina Petrillo


Nicola Porro pare ormai lo stalker ufficiale di Valentina Petrillo. Non passa giorno senza che lui cerchi di fomentare di fomentare gli intolleranti contro l'atleta azzurra, sostenendo che andrebbe discriminata come certamente farebbe il suo amato Putin. E dato che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha lanciato l'idea di denigrare le femministe che non promuovono odio verso le donne trans, lui parrebbe volerli emulare nello scrivere:



Tale Alessandro Bonelli ci spiega che la non discriminazione andrebbe visto come un pericolo:

Finalmente, dopo anni di campanelli d’allarme su un’inclusione esasperata e forzata nello sport che avrebbe prevaricato i risultati delle atlete donne nate donne, il re è nudo: il CIO (comitato olimpico internazionale) ha ammesso un’atleta trans alle prossime paralimpiadi.

Subito dopo passa a sostenere che la non discriminazione delle atlete trans porterebbe svantaggi a chi è meno brava di loro e magari potrebbe sperare che l'eliminazione delle avversarie possa fargli ottenere posti immeritati:

Perché se è vero che Valentina Petrillo, donna dal 2019, ha così potuto legittimare il suo diritto a sentirsi donna e a concorrere nella categoria che più ritiene idonea, è anche vero che a causa di questa sua scelta e, soprattutto, a causa di chi l’ha avallata, l’atleta donna nata donna classificatasi dietro Petrillo non potrà più competere alle Paralampiadi.

Inizia così l'elogio al mondo della TERF, così profondamente transofobche da essere diventato loro alleato nella battaglia in difesa die crimini d'odio ai tempi del ddl Zan:

Questa evidente frizione inizia a causare scricchiolii anche all’interno del mondo transfemminista, dove chi appoggia l’avanzata arcobaleno anche negli sport viene legittimamente tacciata di essere contro le donne. Chi invece difende il diritto delle donne di competere in una categoria equa e senza “ex uomini” (con un vantaggio fisico evidente, non nascondiamoci dietro un dito) se è un uomo viene accusato di essere al meglio un omofobo e al peggio un fascio, se è una donna di essere una TERF: un nuovo, iconico acronimo partorito dai superprogressisti alleati ad oltranza della comunità LGBTQIA+ che sta per “TRANS EXCLUSIONARY RADICAL FEMINISTS”. Praticamente femministe che difendono le donne, anziché coccolare gli uomini che si identificano in donne e pertanto pretendono di vincere l’oro alle Olimpiadi al posto loro.

Il fatto che il sito di Porro inviti i violenti a considerare le donne trans degli "uomini" chiarisce il livello di istigazione all'odio da loro promosso. E l'attacco prosegue:



Nel secondo articolo, Franco Lodige sostiene che una tale Sharron Davies chiederebbe discriminazioni. E non è chiaro su quali basi il commento della signora Davies sia elevato a rappresentante di tutte le donne del mondo.
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