Porro usa Angela Carini per incitare odio contro Imane Khelif


Nicola Porro appare abbastanza ridicolo mentre dice che il suo Max Del Papa sarebbe definitivo, asfalterebbe, cucinerebbe e demolirebbe tutti. Infatti la realtà è che il suo Max Del Papa è solo un violento che fa soldi insultando, denigrando e diffamando chi osa cditicare la religione populista.
Parte del branco che si è occupato di diffondere le fake-news russe contro Imane Khelif, ora cerca di ricorrere al vittimismo dicendo che la povera Angela Carini sarebbe la vera vittima.

Premesso che affermare che una donna sarebbe "un maschio che picchia la donna" non è "criticare" ma diffamare, Max Del Papa insiste nella sua narrazione affermando:

La pugile Angela Carini che ha rifiutato di farsi spaccare la faccia da un’avversaria geneticamente insostenibile si lascia tentare dalla politica, diventa testimonial del Ponte sullo Stretto, se mai si farà, e subito la canea social si scatena, con esiti di dubbio gusto: il ponte che crolla dopo quaranta secondi, che si sbriciola al primo passaggio di veicoli.

Non è chiaro perché sostenga che una pugile dovrebbe evitare scontri con atlete alla pari, arrivando al patetico vittimismo:

Perché la pugile o ex pugile Angela sarà anche una che offre generose occasioni a chi la sfotte, ma il fatto è che dietro la presunta ironia affiora un preciso intento militante e autoritario: Carini è associata ai sovranisti e deve morire e allo scopo ecco prontissime le avanguardie democratiche con la scusa dei lazzi e delle battute.

Arriva poi l'accusa di offesa a quel chetainomane di Musk, sostenendo che le sue accuse andrebbero prese per vere anche se basate unicamente sulla peggior propaganda russa:

Carini ha osato mettere in crisi la Narrazione olimpica, si è permessa di dire “io con un pugile più maschio che femmina non combatto” e Carini deve morire; laddove la “pugila” Imane per gli stessi meccanismi tecnologico-moralistici diventa intoccabile: i test sulla genetica inaccettabili perché indiscreti, la critica, giornalistica o scientifica, inammissibile come qualsiasi ironia immediatamente marchiata come odio e punita dall'interessata, che, in modo alquanto grottesco, tra un pianto e un “Allah akhbar” passa all'incasso o così spera contro miliardari del calibro della creatrice di Harry Potter o il Musk spaziale che ha sottratto Twitter al dominio assoluto e distorsivo della sinistra americana e occidentale.

Insomma, c'è da sperare che Del Papa possa essere tra i diffamatori che Imane Khelif porterà in tribunale. E chissà chi avrebbe detto che Angela Carini dovrebbe morire, dato che sui social non si trova traccia di quelle asserzioni...
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