Pillon rilancia la propaganda di Di Noto


Il leghista Simone Pillon difendeva Durov e il suo garantire anonimato a chi usa Telegram per commercializzare materiale pedopornografico, ma ora cerca di sostenere che l'Onu voglia sdoganare la pedofilia perché lo direbbe il prete che affiancava Gandolfoni durante i suoi comizi:



La "Fonte" di Pillon è la solita lobby di Riccardo Cascioli, che ha chiesto a don Fortunato Di Noto di criticare la bozza di convenzione dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga e il crimine per la prevenzione e il contrasto della pedopornografia.
Il prete contesta l'esistenza dell'età del consenso e ritiene che l'Onu dovrebbe considerare pedofilia anche i rapporti di 14enni. A suo dire "l’età del consenso è il cuore delle rivendicazioni delle lobby pedofile" perché "le lobby pedofile vogliono far sì che tutti gli Stati del mondo si adeguino a un’età del consenso, fino poi a eliminare, un giorno, anche il requisito del consenso".
In altre parole, don Noto sostiene che bisognerebbe imporre a tutti i Paesi del mondo i limiti di et che dice lui perché lui pensa che magari qualcuno li eliminerà. E non accetta eccezioni, lamentando che alcuni Paesi osservino che "senza queste eccezioni bisognerebbe criminalizzare i minori per la produzione consensuale di immagini anche laddove la loro relazione fosse legale nei Paesi d’origine".

Nel 2021, don Noto cercò di sostenere che la pedofilia fosse "un orientamento sessuale" nel tentativo di aiutare Gandolfini ad affossare il ddl Zan e togliere tutele a chi è vittima di violenze omotransfobiche. Per questo Pillon lo invitò in Senato per aiutarlo a garantire impunità a chi delinque per motivi di odio.
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