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Putin vara un decreto che concederà l’esilio agli occidentali che odiano gay e "globalismo"

La Russia ha fatto dell'omofobia un vanto, motivo per cui una studentessa italiana di nome Irene Cecchini ha pronunciato davanti al presidente russo Vladimir Putin il neologismo “impatriatsja”, ossia si è traferita in Russia “sulla base della condivisione di valori culturali” in modo da aderire alla loro ideologia. E ciò ha portato Putin a inventarsi una legge che faciliterà l’immigrazione di quanti fuggono dalle politiche liberali dell’Occidente e vogliono vivere sotto un regime omofobo e razzista come il suo.
E così, è arrivato un decreto sul “sostegno umanitario” che rende più facile ottenere il permesso di soggiorno per quegli stranieri che “condividono i tradizionali valori spirituali e morali russi”. A chi odia gay e migranti verrà concesso un permesso di soggiorno temporaneo senza dover sottostare alle quote migratorie e senza dover sostenere l’esame di lingua e storia previsto per i migranti economici.


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