Salvini attacca i "burocrati" delle olimpiadi, ma non chiarisce perché sarebbe "impari" uno scontro con una donna battuta da altre donne


Il ministro Salvini continua a fare propaganda. Dopo aver tentato di di spacciare Imane Khelif per una fantomatica atleta trans, oggi la denigra dicendo che sarebbe stato impari farla combattere con un'atleta italiana. Ma non si capisce quale vantaggio avrebbe dovuto avere l'atleta algerina, dato che è stata battuta da tante altre donne.
Rivolgendosi all'agente di polizia Carini chiamandola "Angela" manco fosse sua sorella o una sua amica, scrive:



Abituato a parlare per slogan, Salvini si premura di tirare in ballo imprecisati "burocrati" che lui sostiene non avrebbero mai dovuto permettere che un'atleta italiana di potersi confrontare con una donna che è stata tranquillamente battuta da altre donne.

Ma se fosse vero ciò che dice Salvini, come spiega che alle Olimpiadi di Tokyo l'irlandese Harrington abbia tranquillamente battuto la Khelif, senza bisogno di sceneggiate populiste? Impari sarebbe lo scontro con una atleta invincibile, non con chi è stata battuta ai quarti di finale:



E quando Salvini cerca di far leva sul pietismo, sostenendo che la povera italiana avrebbe fatto sacrifici, non pensa che anche l'atleta algerina avrà lavorato duramente per poi ritrovarsi a subire pure i suoi attacchi?
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