Spiegate a Porro che c'è differenza tra "criticare" e diffamare


Con buona pace per Nicola Porro, inventarsi che un'atleta donna andrebbe ritenuta "maschio" non è una "critica", è diffamazione. E quindi è buffo dica che a gravi conseguenze penali sarebbe "chi l'ha criticata", quando in realtà a doversi preoccupare è solo chi ha diffuso insulti e fake-news sul suo conto:



Ovviamente Porro non tiene fede alla sua promessa di elencare chi rischierebbe qualcosa, preferendo limitarsi a dire che "sul caso sono intervenuti Matteo Salvini, il ministro dello Sport Andrea Abodi, Donald Trump, Elon Musk e anche il premier italiano Giorgia Meloni".
Peccato non esista alcun "caso" al di fuori di chi l'ha diffamata per compiere la propaganda russa, dato che una donna che gareggia con altre donne non pare neppure una notizia.

Porro dimentica anche di citare La Russa e il leghista Rossano Sasso, che quella menzogna l'ha scritta in addirittura una interrogazione parlamentare. Ma la verità è che tutti loro hanno l'immunità, motivo per cui è probabile che a rischiare per davvero saranno solo quei fessi che si sono fatti abbindolare. E se al mondo ci fosse giustizia, c'è da sperare che Max Del Papa possa finire alla sbarra.
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