Condannato a 6 mesi di carcere il sottoufficiale che criticò Vannacci

Il generale leghista Vannacci sostiene che definire i gay "anormali" o attaccare le persone sulla base del colore della loro pelle sarebbe una su presunta "libertà di espressione". Ma poi pare abbia denunciato chiunque abbia osato criticarlo.
La sua nuova vittima è sottufficiale dell'Esercito, condannato a 6 mesi di carcere per aver espresso opinioni ritenute "diffamatorie" dal leghista all'indomani dell'uscita del suo libro in cui il generale attaccava gay, donne e minoranze.
La sentenza è stata emessa dal Gup del Tribunale militare di Napoli. Evidentemente criticare i leghisti è ritenuto più grave che aver chiesto rimborsi per la moglie durante la propia permanenza in Russia nonostante lei si trovasse altrove.
Vannacci ha anche chiesto la condanna di Pierluigi Bersani, accusato di essere stato offensivo nel porgli alcune domande dopo le sue sparate contro i gay. Evidentemente non esiste più una vera libertà di espressione, termine con cui molti politici di destra "giustificano" le loro sparate contro intere etnie e interi gruppi sociali.


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