I leghisti che manifestano per l'impunità del leader leghista
Salvini pare in preda al panico dopo che la procura ha chiesto una condanna a sei anni di carcere per i reati di sequestro di persona e omissione d'atti d'ufficio. Per questo, sono ormai ore che cerca di rilanciate i suoi slogan basati sul sostenere che la giustizia sarebbe ingiusta perché lui vuole che si dica che aver ritardato propagandisticamente lo sbarco di oltre 100 naufraghi sarebbe servito a "difendere i confini".
E così, al posto di andare al lavoro, i membri del gruppo della Lega al Consiglio regionale della Lombardia hanno organizzato un patetico flash mob all'esterno del Pirellone per mostrare "la nostra solidarietà, umana prima di tutto, e politica al nostro leader Matteo Salvini che è stato colpito da una richiesta di condanna a sei anni di galera" nel processo Open Arms "per aver fatto il suo mestiere e aver difeso i confini da ministro dell'Interno".
Peccato che, se fosse vero quanto sostengono loro, Salvini non sarebbe neppure a processo. E la solidarietà di chi basa i propri introiti personali su Salvini non pare un atto così significativo.