I proseliti di Coghe accusano di "pedofilia" chi non odia i gay


Poiché Provita Onlus punta molto al business dell'omofobia, non stupisce che Jacopo Coghe cerchi di fare disinformazione sui fantomatici "laboratori trans" che Salvini dice di vedere.
Arrabbiato contro chi vuole ascoltare le storie di bambini che parteciperanno all'iniziativa dietro esplicito consenso dei loro genitori, è con i suoi soliti toni prepotenti che lo troviamo a scrivere:



Ovviamente la siglia LGBTQXY è stata inventata dai pro-integralismo al fine di cercare di corromperte i poveri di spirito al bullismo. D'altronde l'incapacità al rispetto è il loro marchio di fabbrica e tante sono le loro iniziative finalizzate alla promozione del bullismo nelle scuole.
Quindi non stupisce che i commenti istigati da Coghe siano a dir poco preoccupanti. C'è chi vuole arrestare chi non è omofobo, chi chiede più odio verso le persone lgbt e chi sostiene che bisognerebbe togliere i figli a chi non la pensa come loro. E forse sarebbero passibili di denuncia per diffamazione aggravata quanti accusano il rettore di "pedofilia":











Commenti simili parrebbero chiarire come sia stato possibile che il nazismo potrò ai campi di sterminio per i gay. Infatti un simile odio, un simile livore e una simile violenza parrebbero molto preoccupanti.

E fa riflettere che quelli che vogliono mandare in carcere i ricercatori siano gli stessi integralisti che difendevano i reati d'odio, sostenendo che atti pestaggi e aggressioni dovessero essere ritenute "libertà di opinione" e che "non si può rischiare la prigione solo per un'opinione" quando si tratta di omofobia:



Affossato il ddl Zan che avrebbe difeso i ragazzi da loro, si sono inventati un pretesto per chiedere la galera per chi non è condivide la loro ideologia, ispirata alle peggiori teorie russe.
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