I treni sono nel caos, ma Salvini pensa ai suoi gazebo


Mentre nelle stazioni ferroviarie è stata una giornata di caos, il ministro dei trasporti continua ad occuparsi degli affari suoi. E fa sorridere trovarlo a sostenere che lui starebbe impedendo una fantomatica "invasione" e che quindi avesse ogni diritto di violare la legge ritardando propagandisticamente lo sbarco i 140 migranti:



In realtà, l'eventuale condanna riguarderebbe il sequestro di persona e l'omissione d'atti d'ufficio. Non si tratta di palare di fantomatiche "invasioni" o di altro, ma solo di atti ritenuti contrari alle nostre leggi. E considerando che lui è ministro dei trasporti, pare improbabile è che il ministro degli Interni non possa lavorare se lui non otterrà impunità.
Neppure è chiaro perché sostenga che applicare il principio per cui la legge dovrebbe essere uguale per tutti significherebbe "la fine". Già gli andò bene quando il suo partito rubò 49 milioni di euro o quando venne pizzicato ad organizzare una maxi-truffa a danno degli italiani con i russi. O vara una legge in cui si sancisce che il tesserato leghista debba essere dispensato dal rispetto delle leggi, o prima o poi era chiaro sarebbe stato chiamato a rispondere di una minima parte delle sue azioni.

Ripetendo sempre gli stessi slogan. Salvini sostiene anche che a dargli solidarietà sarebbero arrivati quelli che lui chiamava "terroni", i quali gradirebbeor vederlo trattare i migranti come prima trattava i meridionali:



Ovviamente Salvini non è sotto processo per una fantomatica "difesa dai confini". Ed è abbastanza noioso continui a mistificare la realtà, dato che lui è sotto processo per sequestro di persona e omissioni d'atti d'ufficio, peraltro insistendo nel volersi difendere nelle piazze e non nei tribunali, quasi sperasse che creare tensioni sociali e minare il principio della separazione die poteri potesse portargli profitto personale.
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