Il Consiglio di Stato frena il liceo del Made voluto dalla Meloni

Il liceo del Made in Italy, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni come probabile strumento di propaganda identitaria tra i minori, si è da subito proposto come un insuccesso annunciato. Dopo le scarsissime adesioni ricevute, oggi è stato stoppato dal Consiglio di Stato, che ha rilevato che il ministero non ha prodotto il preventivo parere della Conferenza unificata.
Inoltre, la Sezione Consultiva esprime perplessità in relazione all' introduzione del nuovo regolamento relativo proprio all'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del liceo del Made in Italy e chiede di rivedere la formulazione relativa al rapporto tra approfondimento e sviluppo di conoscenze e abilità.
Perplessità emergono anche in merito alla Fondazione "Imprese e competenze per il Made in Italy", incaricata di supportare il potenziamento e l'ampliamento dell'offerta formativa.

Il Consiglio di Stato ha anche espresso forti perplessità sui costi di questo liceo, constatando che la relazione tecnica non specifica che "tale disposizione non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica". Alla luce di queste perplessità la Sezione, in attesa che l'Amministrazione acquisisca e trasmetta il preventivo parere della Conferenza unificata, ha intanto sospeso l'emissione del parere.


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