Il pastore Carollo si getta sul cadavere di Sharon Verzeni: «Dal nome, cognome, ed etnia, non spicca l'italianità»
Sharon Verzeni è stata uccisa a luglio, ma a nessun politico è fregato nulla di lei sino a quando la Lega non ha appreso che il presunto assassino aveva la penne nera e dunque il caso poteva essere strumentalizzato contro lo Ius Sholae. Nonostante si trattasse di un italiano, nato in Italia con la cittadinanza italiana, lo hanno trasformato nell'extracomunitario che dovrebbe dare ragione ai razzisti.
Citando il vangelo secondo Vannacci, il pastore evangelico Luigi Carollo si è gettato sul cadavere della povera Sharon Verzeni per sostenere che, secondo le teorie sulla razza del suo amatissimo generale, andrebbe annunciato che «dal nome, cognome, ed etnia, non spicca l'italianità».
Poi, nonostante siano loro a cercare la nazionalità di ogni singolo criminale, si inventa che sarebbero glia altri a guardare all'etnia di chi commette crimini.
Poi, per chiarire che sarebbero gli altri a guardare l'etnia, il pastore regala cuoricini a quel giocatore di basket di latina che scrive: "I soliti media di regime che devono cercare di coprire il fatto che fosse extracomunitario".
In realtà non era extracomunitario, quindi nessun "media di regime" ha scritto quelle sciocchezze. Ed è curioso che Andrea Vani sostenga che a costituire "regime" sarebbe chi contesta la retorica del suo amato governo di estrema destra.
Interessante è anche il loro sostenere che ala cittadinanza non sia importante perché la "razza" andrebbe determinata sulla base di quello che sostiene quel loro generale dai tratti somatici algerini o quel Salvini che diceva di non sentirsi italiano perché lui si percepiva "padano".
A Carollo si potrebbe anche spiegare che è il suo Salvini ad aver dato grande evidenza al fatto che l’assassino di Sharon è di “origini nordafricane”. E pazienza se il Mali è nell’Africa occidentale. Il leader della Lega non ha neppure detto una parola sul fatto che i giovani testimoni che hanno fornito una descrizione dettagliata di Moussa Sangare la notte dell’omicidio, fossero giovani italiani di origine marocchina.
Senza la testimonianza di cittadini di origine marocchina, probabilmente l'assassino sarebbe ancora libero.