Pillon arriva al ridicolo nella strumentalizzazione di Sharon Verzeni

Il leghista Simone Pillon non pare aver problemi con i guai giudiziari di Santanché o Sgarbi. Non ha problemi nell'essere esponente di un partito guidato da un indagato per sequestro di persona e omissione d'atti d'ufficio. Però ama sostenere che se Ilaria Salis era accusata di offendere i neonazisti ungheresi, bisognerebbe asserire che un malato di mente che uccide una donna verrebbe candidato come quel candidato leghista che a Macerata sparò all'impazzata contro i passanti di colore:

Pillon pare davvero incapace di ogni rispetto, soprattutto verso la famiglia di Sharon Verzeni. Perché strumentalizza politicamente ed ideologicamente l'assassino della povera ragazza con molesti e patetici riferimenti alle elezioni è davvero imbarazzante.
C'è una ragazza che è morta senza un perché. C'è una famiglia a pezzi. Un fidanzato a cui è stato sottratto il suo sogno d'amore. Ma lui usa tutto questo per incitare odio verso le opposizioni, buttandola sul ridicolo.


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