Pillon torna a difendere la disinformazione e le fake-news


Il leghista Pillon insiste nel dire che i populisti hanno bisogno di fake-news, anche se è plausibile che sia solo offrendo falsa testimonianza e cercando di abusare dell'ignoranza dei poveri di spirito che possono campare di razzismo e di omofobia.
Inveendo come suo solito contro quelli che lui chiama offensivamente "sinistri", definisce "censura" il contrasto a chi mente intenzionalmente nel tentativo di usare la menzogna come strumento di istigazione all'odio:



Peccato che fosse Salvini che faceva rimuovere gli striscioni dei contestatori, operando una reale censura. Perché tutelare i cittadini da chi mente per profitto non è certamente censura.

Eppure il concetto che Pillon non pare capace di comprendere non pare così difficile. Se è lecito contestare le sue idee perché le si ritiene aberranti, non sarebbe altrettanto lecito affermare senza prove concrete che luì sia un molestatore di bambini, anche se la diffusione di una simile notizia potrebbe apparire vera a molti. E lo stesso vale per lui, perché può dire che odia i gay ma non può inventarsi che le "drag queen" andrebbero nelle scuole a "rendere transessuali" i bambini.
Inoltre, il suo dire che tutta la destra sarebbe coesa nel difendere chi inganna la gente dovrebbe offendere soprattutto i loro elettori, anche se molti di loro non cercano la verità ma solo legittimazione al degrado etico e valoriale.
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