Rimini, un successo il torneo beach volley lgbt

Sono 32 le squadre da Italia e Spagna che hanno portato oltre 200 persone, tra partecipanti e accompagnatori, sui sei campi da beach volley distribuiti su tre spiagge di Rimini. Questi i numeri della prima edizione della Rimini Rainbow Cup, torneo internazionale di beach volley LGBTQI+ & friends, che si è dimostrato un grandissimo successo di pubblico.
Un evento che non è solo sportivo o di divertimento, ma un modo per rendere vivida e visibile la lotta per il riconoscimento dei diritti delle persone e delle famiglie LGBTI+ sempre più sotto attacco da una politica spesso disinformata e vittima di beceri luoghi comuni.
Gli organizzatori spiegano che definire "LGBTQI+" un evento non significa escludere o creare ghetti, ma garantire rispetto e accoglienza, parità di trattamento, sicurezza degli spazi, libertà di espressione a persone che invece ogni minuto di ogni giorno devono guardarsi le spalle da comportamenti omobitransfobici, quando non da vere violenze e discriminazioni. Sono numerose infatti le persone non lgbt che frequentano le iniziative, desiderando questi spazi sicuri, privi di giudizio e di discriminazioni, al riparo dal maschilismo tossico e dai pregiudizi.

La premiazione è stata tenuta dall'assessore allo sport Michele Lari, che nel suo discorso ha dichiarato: "Questa iniziativa è molto importante per la città perché porta dei valori universali, accoglienza, diritti, sport e volontariato. Rimini ha bisogno di iniziative come questa, riuscitissima, perché fanno parte del suo carattere e ci aiutano a crescere per diventare sempre migliori, sempre più accoglienti e rispettosi di tutte le persone. Grazie per il lavoro che fate ogni giorno".

Le squadre vincitrici sono state per il girone Gold "In fondo al Mor" (da Milano/Torino/Pisa), per il girone Silver "Senza scampo" (dal Friuli-Venezia Giulia), per il girone Bronze "Le cozze favolose" (da Cervia).

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