Salvini cerca di sfruttare propagandisticamente la morte di Totò Schillaci, ma nel 1990 lo chiamavano "terrone"

Nel 1990, Salvini voleva la Padania e disprezzava i meridionali. Intonava cori contro i napoletani ed andava per moschee in cerca di voti.
Erano i tempi in cui diceva di non sentirsi italiano, si diceva infastidito dal tricolore e si vantava del suo tifare contro gli azzurri:

Per la finale degli Europei di calcio del 2000, disputata tra Italia e Francia, Radio Padania organizzò una telecronaca in diretta condotta proprio da Salvini col fine di tifare per i francesi. Ed andò allo stesso modo in occasione della finale dei Mondiali del 2006, quando l'Italia di Marcello Lippi stava per conquistare il titolo: Salvini quella volta tifava Germania.

Ciò rende alquanto ipocrita che si si gettato sul cadavere del giorno, formando un populistico messaggio rievocativo dei mondiali di Italia '90 con cui sfruttare un meridionale per propaganda:

prima delle "Notti magiche", Schillaci ha vissuto la vera povertà. Ha lasciato la scuola in seconda media, lavorando come panettiere, gommista e ambulante. Per lui il calcio era la sua unica evasione: «Giocavo per ore col Super Tele, il pallone leggero. Nemmeno Pelé ci fa tre palleggi col Super Tele».
Grazie al Messina passò dalla C2 alla Serie B, diventando anche il capocannoniere del torneo cadetto. Infine viene scelto da Boniperti come nuovo attaccante della Juventus. Ma a Torino fu vittima di pregiudizi. Il club, che non apprezzava il suo accento, lo affidò persino ad una insegnante di italiano. Ma Schillaci continua ad essere chiamato “terrone“. Anzi, il “Terrone di merda“, dato che quella definizione gli venne persino scritta perfino sotto la casa dove abitava in via Filadelfia, vicino allo Stadio Comunale.
«Quando mi vollero a Torino, la prospettiva era quella di stare in panchina, con Casiraghi e un attaccante straniero in campo. Invece l’attaccante straniero sono diventato io», raccontò.
I successi di Italia '90, dove fu convocato da non titolare, fecero il miracolo e i cori razzisti vennero sostituiti da ovazioni.

Il 1990 segna l'anno in cui Salvini si si iscrisse alla Lega Nord e iniziò a cercare di mettere a frutto l'odio verso i meridionali. Erano anni in cui si vantava delle sue condanne, anche se ora chiede 20 anni di carcere per chi contesta le sue opere:

Il suo programma si basava sul promettere l'indipendenza della Padania, oltre che sulla solite "limitazioni all’ammissione di cittadini extracomunitari per fini di occupazione" e l'abolizione del Trattato di Schengen per reintrodurre i controlli alle frontiere.
Ed è alla luce delle attuali posizioni di Salvini che fanno sorridere alcuni passi del programma con cui si candidò alle Europee nel 2004:

A chiedere il coordinamento delle politiche ambientali è quello stesso signore che oggi accusa l'Europa di "eco follie" e che preferisce il nucleare alle fonti rinnovabili che promuoveva ai tempi:

Insomma, la fortuna di Salvini è che i suoi elettori hanno scarsa memoria.


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