Salvini si intesta la proposta che ridurrebbe il carcere agli stupratori


Poiché l'articolo 27 della Costituzione prevede esplicitamente che le "pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato", pare uno sperpero di denaro il "tavolo tecnico" con cui Salvini vuole chiedere a degli esperti se lui potrà andare in giro a castrare i condannati.
Inoltre è stato ampliamente dimostrato che la castrazione chimica non risolverebbe il problema delle violenze sessuali, dato che gli stupratori agiscono per sopraffazione e umiliazione, non per eccitazione.

Ma dato che la cosiddetta "castrazione chimica" è uno dei suoi motti (insieme a "padroni a casa nostra", "famiglia tradizionale", "ponte" e "via i clandestini"), il leghista scrive:



Peccato che Salvini non dica che la castrazione chimica può essere praticata solo su base volontaria in cambio di uno sconto di pena.
In pratica il violentatore che accetta la castrazione chimica potrà uscire prima dal carcere e gli basterà non assumere le compresse prescritte perché l'effetto svanisca. Ma detto così, i suoi elettori potrebbero non apprezzare perché Salvini sta praticamente offrendo meno carcere a chi commette reati sessuali.

Lascia perplessi che Salvini consideri "vittoria" una inutile mozione che IMPEGNA il Governo a istituire QUANTO PRIMA una commissione O un tavolo tecnico con lo scopo di VALUTARE la castrazione chimica in caso di reati di violenza sessuale.
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