Salvini si mette pure a raccogliere firme per invocare impunità

Il leghista Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona e omissione d'atti d'ufficio, ossia due reati penali per cui la procura ha chiesto sia messo al gabbio per sei anni. Ossia un periodo molto limitato se si considera che lui proponeva 25 anni di prigione per chi contesta il suo ponte e ama promettere che lui "butterà via la chiave" quando sono altri ad essere sotto processo.
Del tutto ininfluente è il fatto che lui continui a ripetere che avrebbe salvato l'Italia ritardando lo sbarco di 140 migranti, tra cui numerosi bambini. Anche perché a rappresentare una reale minaccia sono i carri armati di Putin, non dei disperati che avevano bisogno di assistenza sanitaria e umanitaria. Ma ciò non cambia che lui non è sotto processo per il motivo che dice, ma è sotto processo perché gli è stato chiesto di dimostrare di non aver compiuto sequestri e omissioni d'atti d'ufficio.

Tutto ciò rende surreale che ora voglia raccogliere persino delle firme per chiedere ai suoi sostenitori di affermare che sarebbe vera la sua versione:

Se Salvini dedicasse ai mezzi pubblici un decimo dell'impegno che ci mette nel tutelare i suoi interessi, probabilmente non avremmo più treni che arrivano in ritardo.
Resta il fatto che Salvini ha difeso nessuno confine, dal momento che nessuno esercito nemico ci assediava. E resta il fatto che le leggi valgono per tutti, motivo per cui anche lui è chiamato a rispondere per ciò che ha deciso di fare al fine di rincorrere l'elettorato razzista.

Nel testo della sua raccolta firme, il leghista pare affermare il falso. Infatti il sottoscrittore deve apporre una firma ad una dichiarazione in cui si sostiene che Salvini sarebbe sotto processo per accuse diverse da quelle che la procura ha avanzato:

I sottoscritti intendono esprimere la propria solidarietà a Matteo Salvini, che è attualmente sotto processo per aver fermato gli sbarchi da Ministro dell’Interno e che rischia una condanna a 6 anni di carcere (richiesta del pubblico ministero).
Difendere i confini non è un reato, ma un DOVERE: in tutta Europa sono sempre di più i Paesi che rafforzano le misure di sicurezza per controllare le frontiere, contrastando immigrazione clandestina, trafficanti di esseri umani e potenziali minacce terroristiche.

Premesso che l'ultimo attentato terroristico registrato in Italia è stato compiuto da quel candidato leghista che si mise a sparare all'impazzata contro gli stranieri che passeggiavano per le vie di Macerata, è assolutamente falso affermare che il leghista sarebbe "sotto processo per aver fermato gli sbarchi". Un uno stato serio, chiunque abbia sottoscritto quella dichiarazione andrebbe indagato per calunnia.

Intanto, a furia di attaccare la giustizia sostenendo che sia inaccettabile che un ministro non possa manco violare la legge per trarne profitto elettorale, Salvini è riuscito ad ottenere minacce e intimidazioni ai giudici che dovranno esprimersi sul suo operato:

Forse bisognerebbe raccogliere firme in solidarietà ai giudici, dato che solo nei peggiori regimi dovrebbero avere paura di indagare un ministro.


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