Argentina, pubblicati i dati del primo studio sulla popolazione lgbt


Non sono incoraggianti i dati emersi dalla prima "Indagine Nazionale sulle Condizioni di Vita della Diversità Sessuale e di Genere" mai svolta in Argentina.
Lo studio, condotto da un team interdisciplinare composto da più di 50 professionisti provenienti da diverse istituzioni e organizzazioni argentine, ha rilevato che il 23,8% della popolazione si definisce bisessuale e il 13,2% non è binaria. Sono emersi più uomini transgender (5,3%) che donne transgender (4,1%) e per loro si registra una sistematica discriminazione sul posto di lavoro e negli anni dell'istruzione: “Le donne trans, gli uomini trans e, in misura minore, le persone non binarie, mostrano indicatori peggiori, per così dire, rispetto alla popolazione generale, nei valori che hanno a che fare con il completamento dell’istruzione, il livello di reddito, l’accesso nel mondo del lavoro. Nel caso dei gay e delle lesbiche, si avvicina alla media della popolazione generale”, dichiara il sociologo Maximiliano Marentes.
A causa delle discriminazioni subite, il 54% dei gay e il 45% delle lesbiche hanno completato l’istruzione superiore. Nel caso di donne transgender, solo il 16% raggiunge l’istruzione superiore, e il dato scende al 12% per gli uomini transgender.
Il 7,3% degli si è definito disoccupato. I tassi di disoccupazione aumentano tra gli uomini trans (14,3%), le donne trans (12,3%) e le persone non binarie. Inolte, quasi 4 donne su 10 riferiscono di essere state licenziate dal lavoro a causa della propria identità di genere nell'ultimo. Tra gli uomini la percentuale sale addirittura al 30%.
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