Dragoni insiste nel suo negazionismo climatico
Fabio Dragoni sostiene che non esisterebbe alcun cambiamento climatico, dato che per ogni strage accaduta nell'ultimo anno ci sarebbero precedenti storici sparsi nell'ultimo secolo. Peccato che il tema sia proprio quello, dato che è la frequenza degli eventi ad indicare la gravità dei fatti. Asserire che se qualcosa è avvenuta nella storia significa che sia tutto normale è molto semplicistico.
Ovviamente quella non è Valencia ma Firenze. E non è chiaro se sia in irrisione alle vittime che Dragoni abbia citato l'alluvione umbra del 1966 anziché l'esondazione del 14 ottobre 1957 che procurò almeno 81 vittime.
E neppure ricorda che il 24 ottobre 1957 la città venne visitata dal dittatore spagnolo Francisco Franco che promise finanziamenti governativi per la ricostruzione, esattamente come ha fatto la meloni in Emilia Romagna.
Nel 1966 piovve per svariati giorni, non per poche ore. E per quanto riguarda Valencia, il fiume che attraversava la città venne prosciugato e incanalato in due nuovi canali che avrebbero dovuto scongiurare altre tragedie. Tanto basterebbe a ritenere che sia il paragone con Firenze che quello con Valencia non sembrerebbero avere molto senso, anche se utile a istigare i suoi al negazionismo.
Ovviamente i suoi trovano divertente ridere di oltre cento morti, tra cui svariati bambini:
Ci sono bambini morti e loro ridono?
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