Dragoni calpesta i morti di Valencia pur di negare i cambiamenti climatici
Fabio Dragoni pare voler irridere gli oltre 60 morti registrati a Valencia, affrettandosi a negare i cambiamenti climatici attraverso la sua abitudine ad irridere tematiche complesse con discorsetti populistici:
Ci sono stati più di 60 morti, danni incalcolabili e lui non perde occasione di scrivere una evidente cretinata pur di non ammettere l’evidenza. Anche perché nessuno ha mai affermato ciò che lui irride, dato che il tema è un po' più complesso delle sue battutine.
La realtà è che se si continueranno a bruciare inutilmente tonnellate di gasolio solo perché loro non vogliono investire nell'isolamento, se continueremo ad avvelenare l'aria solo perché loro amano il motore a combustione e se riempiremo i mari di plastica perché Borghi sostiene di non essere in grado di bere da bottiglie con il tappo non removibile, quello che è accaduto a Valencia sarà sempre più frequente. Ed è chiaro che ogni piccolo gesto, preso singolarmente, potrebbe apparire inutile. Ma se si sosterrà che quello sia un pretesto per non fare nulla, andrà sempre peggio.
E chissà se Dragoni crede davvero in ciò che scrive o se lo dice solo perché il suo Salvini definiva "eco-imbecilli" quanti chiedevano provvedimenti per scongiurare simili tragedie:
Ma mentre Salvini promette il carcere per chi protesta per l'assenza di politiche ambientali, i blocchi stradali vengono creati da alluvioni che ormai sono all'ordine del giorno. Se non altro, è probabile che il governo spagnolo stanzierà per davvero i fondi, non come il suo governo che a reti unificate ha promesso miliardi per l'alluvione in Emilia Romagna e non ha ancora stanziato un solo euro. Tanto in Liguria li votano lo stesso.
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